In cielo, ci siamo finiti lo stesso

DI MARIAESTER GRAZIANO

È stato detto che si va sulla luna un’altra volta per farci gli angoli retti pure lì tipo casa, giardino, questo è mio, questo è tuo, la bandierina che non sventola e pare grembiule di nonna senza nonna.

E’ stato detto che Artemis domani prenderà la rincorsa e via, come quando vado sull’altalena che voglio andare più su.
Da grande farò l’astronauta per mettermi carne e ossa tra le stelle.
Intanto metto il naso in su, olfatto e fantasia che quelli anticipano sempre il domani.

Da piccolo ho visto l’uomo andare sulla luna e avevo il cuore in gola come se si fosse trascinato in su per attrazione.
Da piccolo avrei voluto fare l’astronauta, così ho fatto il falegname per costruire le culle come mezze lune per far sognare il futuro ai bambini.

D’inverno qui la luna è fredda fredda come le padelle quando manca il gas.
Domani mi metto a faccia in su perché si va sulla luna di nuovo.

Poi uno mentre sta a sognare la luna, il cielo scende in terra.
Mentre Artemis va su nel buio, il buio scende giù.
Sembrano quasi che vengano giù stelle cadenti che si fa presto a esprimere il desiderio Voglio fare l’astronauta e salire su nel cielo.
Se sei buono i desideri si avverano come a Natale.

In Tivvù hanno detto che è stato un errore, tipo missile ma è normale mentre si fa la guerra mica si può pretendere la perfezione.
Noi due siamo stati buoni, in Tivvù ci chiamano civili.
Per questo siamo stati esauditi.
Civile è quando uno fa la raccolta differenziata e dice buongiorno e buonasera.

La raccolta differenziata l’abbiamo fatta, le gambe di qua, le braccia di là.
Buongiorno e buonasera non abbiamo fatto in tempo a dirlo ma in cielo ci siamo finiti lo stesso

Immagine tratta dal web

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