(In)coscienza di classe

DI ANTONIO MARTONE

 

Nell’età della #globalizzazione, soltanto la classe finanziariamente egemone ha coscienza della sua condizione e, per acquisire ancor maggiore potere, fa di tutto per agevolare la fuoriuscita dalle forme residue di democrazia.

L’avanzata massiccia dell’economia, o meglio il nuovo modo di fare politica attraverso #l’economia, la frammentazione del campo sociale e la messa al lavoro (sottopagato) di masse sempre più grandi donne e di uomini, entrano a pieno titolo all’interno di tale processo.

Dal canto loro, i #poveri stanno a guardare e, rassegnati al loro destino, sono disposti a prestarsi a qualsiasi compromesso pur di continuare, nonostante tutto, ad esistere.

Questo tempo non è più il tempo, come è stato da cinque secoli a questa parte, delle rivoluzioni dal basso, bensì delle “rivoluzioni dall’alto”.

Ogni giorno che passa vediamo, sempre più e sempre meglio, sacrificare #l’uguaglianza, i valori dell’uomo e i valori del sociale sull’altare della nuova religione tecnocapitalistica.

#cultura#riflessione#pensierocritico#incoscienza#scrittori

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