Io, ero oltre

DI GIOVANNI DE LUCIA

Voglio ricordare questa data come il giorno della “porta delle stelle”. Credo sia stato il giorno più desiderato, la meta per la quale ho attraversato infiniti miraggi.

Per una vita mi sono opposto alle lancette del tempo, trasformando 40 gradini in risme di carta, riempite sempre frettolosamente con l’inchiostro dei ricordi.
Ho dipinto le mie notti con il luccichio delle stelle, dando ad ognuna di esse sempre lo stesso nome.

Ma quel giorno, nudo davanti alla mia vita, si spalancava quella porta ed io ero oltre. Non sapevo se si trattasse di un nuovo inizio o la ricompensa per quei fogli di carta regalati al cielo.
Ero lì, ancora con i miei giovani anni, su quel pianerottolo dove il cuore lasciò la sua impronta.

Quell’unica porta e poi la stanza dei fiori blu.
Ho vissuto quegli attimi milioni di volte, trasformando déjà-vu in sogni e ovunque girassi lo sguardo io vedevo te.
Ma inaspettatamente ero lì.

I sogni non hanno rughe, hanno capelli ricci, fanno scivolare a terra le gonne a balze e sciolgono i nastri per capelli.
Il cielo divenne la stessa stanza con i fiori blu dove respirammo insieme con ritmo lento.

Sai, proverai a chiuderla, a negarla, ma io ero lì e oltre la “porta delle stelle” io non ti amerò meno e non ti amerò più.

Foto da Pinterest

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