“Io non credo nel destino” di Elena Inuso, lettura che induce alla riflessione dal finale sorprendente

DI MARCO MICHELE CAZZELLA

 

Scritto abilmente dalla bravissima Elena Inuso in terza persona e suddiviso in tre parti. Ambientato principalmente a Reggio Calabria per poi concludersi a Roma. Questo testo racconta la storia di Simone. Un giovane come tanti, figlio di un muratore e di una casalinga, il quale per via del proprio aspetto viene sempre deriso da tutti al punto tale da “Guadagnarsi” l’apostrofazione di Anticristo da parte di alcuni suoi compagni di scuola.

Ma sarà proprio questo, a dargli la spinta necessaria per riscattarsi agli occhi di tutti. Trovando un lavoro come imprenditore, sposandosi con Rebecca chiamata da tutti Becca e realizzando l’unico sogno della sua vita a parte quello di vedere i suoi cari felici:ovvero l’acquisto di una motocicletta che lui ama al punto tale da battezzarla col nome di Glory. Lui è solamente uno dei due protagonisti. L’altro è appunto sua moglie.

Una donna con l’aspirazione di diventare attrice che però non riuscendo a sfondare decide di mettere da parte il suo sogno per trovarsi un’attività più concreta e proprio nel giorno in cui stava per recarsi ad un colloquio di lavoro ecco che le rubano l’auto con dentro tutto. La giornata era uggiosa e in quel dì in cui le è andato tutto storto come ciliegina sulla torta incontra Alessandro, un suo vecchio compagno di studi dell’accademia teatrale dando il via a questa fantastica storia dalla narrazione fluida, capace di toccare le corde del cuore e di farle vibrare all’ennesima potenza, caricandole di emozioni sia positive che negative.

Perché, questo è un testo sia dolce che amaro. Ma per i temi che tratta se fosse stato solamente  una sviolinata come si usa nelle classiche storie d’amore, avrebbe spezzato quell’incantesimo che l’autrice è stata in grado di creare con questo a mio avviso capolavoro letterario che vi farà piangere per diversi motivi.

Dato che è altamente profondo e commuovente. Vi terrà incollati pagina dopo pagina e vi indurrà a far il tifo per un personaggio, o per un altro. A tal proposito vorrei dirvi che sono tutti delineati magistralmente e forse gli unici due che mi sono risultati antipatici sono stati Victoria e Massimo. Due comparse che… meglio lasciare perdere. Un testo con all’interno un messaggio davvero importante che induce alla riflessione. In definitiva questo non è un testo per tutti, ma per coloro che amano emozionarsi a 360 gradi, che non hanno paura di leggere storie d’amore sì ma non convenzionali capaci di far battere il cuore a dei livelli mai provati prima.

Per tutte queste persone lo consiglio a mani basse. Perché, questo è un testo che merita di essere letto almeno una volta nella vita e il finale poi è davvero sorprendente.

Immagine tratta dal web

 

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