Isidoro e la luna

DI CARLO MINGIARDI

Abito fuori città, in piena campagna. All’uscita della strada poderale che porta alla mia abitazione, quando ti immetti sulla provinciale c’è una fermata dell’autobus che percorre la linea cittadina.

Avevo notato più di una volta che quando mi fermavo all’incrocio, alla fermata c’era spesso una persona anziana, un ometto molto esile, ricurvo dal peso degli anni, comunque ben curato e ben vestito, con un cagnolino al guinzaglio e una piccola seggiola pieghevole sotto braccio.

Questa cosa mi aveva incuriosito, dove andava quell’ometto con cane e seggiola e soprattutto cosa ci avrebbe fatto?.

Non vi nascondo che la curiosità era tanta, ma non potevo fermarmi e chiedergli spiegazioni, anche perché se mi avesse risposto:” fatti i fatti tuoi…” me lo sarei meritato in pieno.
Comunque mi misi il cuore in pace, e rimasi con questo quesito per parecchio tempo fino al giorno in cui ebbi finalmente la risposta a tutto.

Non vado mai a trovare i miei genitori al cimitero, non per mancanza di rispetto, ma perché credo che in quel luogo ci sia soltanto il loro corpo.

Il mio contatto con loro lo percepisco in mille altri momenti, soprattutto quando li sogno e subito dopo mi sveglio, allora ho la sensazione piacevole di aver avuto una connessione profonda con loro, la cosa mi dà una grande serenità e poi credo che ognuno questa mancanza la viva a modo proprio.

Comunque quel giorno avevo accompagnato all’ultimo viaggio un mio caro amico, c’era stata una piccola cerimonia al cimitero davanti alla sala dove fanno le cremazioni, e finita questa decisi di passare dai miei, anche per vedere le condizioni della tomba dato che erano anni che non ci capitavo.

Arrivato sul luogo, con mia grande sorpresa, vedo quel signore poco più in là, seduto sulla sua seggiola che parlava verso un loculo e il suo cagnolino seduto davanti che ogni tanto con le zampette sfiorava la tomba.

Non riuscivo a capire quel che dicesse, perché parlava a bassa voce, ma intuii che probabilmente stava parlando con un suo caro. Era come se gli stesse raccontando chi sa quale cosa, ma con grande naturalezza, pacatezza e partecipazione.

Non riuscii proprio a trattenermi e dopo una decina di minuti mi avvicinai perché volevo conoscere questa persona, volevo capire chi fosse, volevo sapere la sua storia e con una scusa iniziai a parlare con lui.

Isidoro e Luna furono proprio una bella sorpresa, si capiva lontano un miglio che fosse una persona che aveva un gran bisogno di parlare con qualcuno, un uomo gentile, educato, pacato, uno di quelli che staresti ad ascoltare ore.

Mi raccontò un pò di se e di Luna, che era una cagnolina. Mi disse quanto Luna avesse sofferto per la perdita di sua moglie, mi raccontò di sua moglie, di quanto mancasse a entrambi, di quanto le loro esistenze sembrassero vuote senza di lei, mi raccontò che veniva quasi tutti i giorni a trovarla perchè Luna la cercava in continuazione, non era mai tranquilla, riusciva ad essere serena solo quando la portava al cimitero, mi raccontò che anche lui aveva bisogno di raccontargli le sue cose, anche perché non aveva più nessuno a cui raccontarle.

Mi fecero una gran tenerezza, me li sarei abbracciati tutti e due con tutto il trasporto possibile per fargli sentire la mia partecipazione, non lo feci perché mi sembrò quasi indelicato nei loro confronti. Non lo so quanto rimanemmo lì a parlare, so solo che l’incontro con Isidoro e Luna è stato uno di quegli episodi che conservo con grande considerazione.

Sono rare le persone come lui, persone che nella loro vita hanno saputo amare la propria compagna in modo così assoluto, persone che non riescono a staccarsi da quel cordone ombelicale per nessun motivo al mondo, persone che prima che a se stesse pensano al bene della propria cagnolina.

Ho rivisto Isidoro e Luna a quella fermata per altre volte, non ho mai avuto il coraggio di fermarmi, mi sembrava di disturbare, in fondo loro erano assorti solo dal fatto di andare a trovare la loro compagna. Ora è tanto tempo che non li incontro più.

Non so quello che gli possa essere successo, spero solo che possano aver trovato un po’ di serenità, spero che quella mancanza col tempo si sia lenita e che abbiano ritrovato un po’ di pace con se stessi.

Immagine tratta dal web

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