La banalità del male

DI RICCARDO ANCILLOTTI

 

Purtroppo e’ verita’, troppo spesso il male e’ di una banalita’ assoluta!
Guardate non c’entra niente quel ragazzo che senza apparente motivo ha ucciso una sua amica quindicenne, ma l’assenza di valori del sub- strato dove la sua mente e’ vissuta per lunghi anni si.

Noi adulti diamo per scontato valori che nella vita normale, il più delle volte non difendiamo affatto. Dopo di che sottovalutiamo comportamenti negativi, classificandoli come fenomeni adolescenziali di crescita.
Ma sta proprio in questo la banalita’ del male!

E’ facile confondere un atteggiamento aggressivo, con un comportamento temperamentale. Oppure il cinismo di offese gratuite, come fosse folklore.
E’ banale augurare la morte a chi ci sorpassa pericolosamente, come dire sfondoni in TV alla Sgarbi, solo perche’, non hai problemi economici che ti assillano la vita.

Il male, in genere si riconosce troppo tardi, perche’ la nostra societa’ e’ generalmente “ritardata”. E questo perche’ vive del “quantitivismo”, anziche’ puntare alla qualita’ del tempo che ci e’ dato di vivere!

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