La barchetta di carta

DI LEONARDO ANCONA

Sono qui tra le tue onde,
o vita…
la tua tempesta da un po’
è impetuosa su questa terra
dove al tuo cospetto
non sono che una semplice
barchetta di carta
alla quale hai privato le proprie vele.

Dovrei temere di bagnarmi
invece continuo ad asciugare
quelle lacrime mute di un tempo
che chiede d’esser concepito…
mi conduci verso creste più alte
per poi, senza pietà
portarmi in quello schianto…
in quel tuffo di acque nelle acque…
non è facile sai?
Non ho mai saputo nuotare…

Rido alla vita
mentre affondo
senza lasciare assaporare quel dolore
che mi sta soffocando, annebbiando…
e non importa se affogherò
un giorno, ma avrò vissuto
con quel sorriso che mi sai donare
che vale più d’ogni dolore…
lo so, spesso non so ascoltare
perché forse pretendo
d’essere ascoltato, sbaglio lo so!

Chi sono per pretendere
di vivere ed essere ascoltato,
ma non sono nessuno di conseguenza
quando non ascolto allora?
Non mi rispondi mai
eppure su questa roccia
ormai deteriorata dal tempo
e pesi superiori alle mie forze
t’infrangi dettando il ritmo a battiti
sconsiderati e impetuosi…

Ma sì, mi parli ho capito
mi spingi a proseguire oltre
perché il limite è solo mentale…
Allora, dammi forza ancora
per sfoderare il più grande sorriso
anche mentre mi spingi nella
tua più impetuosa tempesta…
sarà lì che forse imparerò che
guardare e ascoltare e capire
non sarà bastato…

Immagine tratta dal web

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