‘La cattedrale del mare’, coinvolgente e mai scontato romanzo di Ildefonso Falcones

di Rita Cutugno

Autore: Ildefonso Falcones
Titolo: “La cattedrale del mare”
Editore: Longanesi
Ildefonso Falcones è un grandissimo scrittore e questo suo libro è una potenza, un pugno nel petto, un urlo di dolore contro i soprusi dei potenti, una celebrazione della forza di volontà e dell’amore. In tutto questo, la fede e la devozione alla Madonna saranno uno dei temi centrali del romanzo.

La narrazione inizia con una manifestazione del potere immenso e totale che i nobili esercitavano sui poveri e che darà il via ad una serie di eventi drammatici. È il XIV secolo e Bernat Estanyol, nel giorno del suo matrimonio, subisce la prepotenza di un nobile che esercita il suo “ius prima noctis” e questo segnerà irrimediabilmente la sua vita e la psicologia della moglie. In seguito è costretto a fuggire col figlio nato da poco e ad abbandonare la moglie Francesca, che dovrà vivere subendo quotidianamente le violenze della soldatesca.
Bernat arriva a Barcellona e trova ospitalità, in cambio di duro lavoro e tante umiliazioni, presso la sorella Guiamona, che è sposata al crudele Grau Puig e ha dei figli che cresceranno malvagi e rancorosi. Barcellona è una città in crescita, un crogiolo di razze e di ceti sociali che vivono sotto la minaccia dell’Inquisizione. Il figlio di Bernat, il piccolo Arnau, è affascinato dalla costruzione della cattedrale e crescerà nel culto della Madonna del Mar, convinto che sia la mamma che non ha mai avuto. Da qui si snoderanno molte vicende: la morte di Bernat, la dura vita di Arnau, cacciato dallo zio Grau Puig e oggetto della vendetta dei cugini, la sua vita con i bastaixos, gli scaricatori del porto che lo proteggeranno sempre e saranno fondamentali per la costruzione della Cattedrale, la lenta e dolorosa ascesa di Arnau nella società. Dopo molti dolori, infatti, Arnau avrà il suo riscatto, ma avrà anche molti nemici.
Tanti sono i personaggi del romanzo: Aledis, innamorata di Arnau, che rinuncerà a tutto pur di seguirlo e di ottenere, inutilmente, il suo amore; la madre Francesca; Elionor, la sua malvagia moglie, vittima dell’ insana gelosia nei confronti di Mar e, per questo, la fa violentare e la obbliga a sposare un vecchio; Hasdai e gli ebrei del ghetto; il bastaixos Ramon; Sahat, un moro che, pur di servire Arnau e restargli vicino, diventa cristiano e gli sarà per sempre fedele; Joanet, fratello adottivo e amato di Arnau, che una esasperazione “malata” della fede religiosa trasformerà in un Inquisitore superstizioso, estremamente crudele, alienato dalla realtà e
sarà complice della spietata e ingiustificata vendetta di Elionor.
La scrittura di Falcones è diretta, i dialoghi sono serrati e sempre efficaci, le descrizioni sono dettagliate e ci catapultano in un’epoca in cui la vita era una sfida quotidiana e nessuno aveva certezze. Barcellona è una città in fermento, in crescita, una città dove la miseria convive con il lusso della nobiltà. Una città dove la nobiltà e l’Inquisizione sono estremamente malvagi, corrotti e superstiziosi e la vita del popolo non vale niente. In un simile contesto storico-sociale si snodano vicende alterne di amore e di sofferenza, di riscatto sociale e di perdita del potere, di dolcezza e di estrema crudeltà. Il bene vincerà sul male? In parte sì, ma siamo nel Medioevo e dunque molto lontani dalla giustizia sociale.
Bernat, Arnau, Mar e Francesca mi hanno emozionato, ho sofferto e gioito con loro e mi sono arrabbiata per le ingiustizie che hanno subìto. Elionor e i Puig mi hanno provocato un moto continuo di sdegno per le loro azioni.
È un bellissimo libro, vero, coraggioso, fedele nella narrazione, coinvolgente e mai scontato. Un libro che merita di essere letto. Assolutamente sì.
L'immagine può contenere: una o più persone e testo

scrignodipandora
Latest posts by scrignodipandora (see all)

Pubblicato da scrignodipandora

Sito web di cultura e attualità