La comunicazione

DI RICCARDO ANCILLOTTI

L’essere umano, mia ferma convinzione,
è che dopo la felice intuizione,
di alzarsi sulle gambe e camminare,
l’altra sia stata di comunicare!
Ogni bisogno, dev’essere spiegato,
e chissà quale prezzo avrà pagato,
tutte le volte che ha cercato invano,
di farsi dare soltanto una mano!
Con la parola, ha fatto un passo avanti,
anche se i suoi problemi restan tanti!
Al punto tale, che la comunicazione,
oggi è affidata alla televisione!
Un bacio, una carezza, a volte basta,
per far sapere che è cotta la pasta!
E a volte può bastar anche un’occhiata,
per dir che non ti piace l’insalata!
Come va bene un gesto di saluto,
se ho veramente bisogno di un aiuto,
ma c’è di peggio, di quando inarchi il mento,
per far capire che non sei contento!
E’ quando ti rifiuti di ascoltare,
qualcuno che ti vuol comunicare,
qualcosa che non accetti, di buon cuore,
perché ti manda in creisi il “contatore”!
Ci vuole poco a fare confusione,
tra te e i mezzi della tua comunicazione!
Se insisti su un percorso non adatto,
cercavi casa, e ti danno lo sfratto!
Se poi pretendi pure delle scuse,
ti tolgono anche le luci soffuse,
rimani al buio, ma proprio buio pesto,
e ti risparmio adesso tutto il resto!
Tu tieni conto delle conseguenze,
frutto maturo, delle inadempienze!
Capisci che un telefono occupato,
non è altro, che un numero sbagliato,
ed ostinarsi nel voler chiamare,
consuma solo pile al cellulare!
Chi non comunica è perché vuol lavorare,
lo stesso campo, con lo stesso affare!
Scartando, tutte quelle soluzioni,
che fanno capo alle innovazioni!
Certe volte ti piangi pure addosso,
dicendo: “ Lo vorrei, però non posso!”,
perché è cambiata la predisposizione,
dell’altro, a recepire “l’inserzione”!
Allora per comunicare veramente,
devi sarchiare parte del presente!
Si, quella parte che non hai mai arato,
perché “di pertinenza al fabbricato”