“La corona d’inverno”, secondo libro della trilogia di di Elizabeth Chadwick. Da leggere

di Rita Cutugno

Autore: Elisabeth Chadwick
Titolo: “La corona d’inverno”
Editore: TRE60
Seguito del romanzo “La regina ribelle”.
La trama:
Continua il racconto della vita di Alienor d’Aquitania, ora regina d’Inghilterra in quanto moglie di Enrico II, sposato in seconde nozze dopo l’annullamento del suo precedente matrimonio con Luigi VII di Francia. Il romanzo inizia con il matrimonio di Alienor ed Enrico, nel 1154. Legati da una forte attrazione, vivranno poi un’unione piena di contrasti. Enrico afferma sempre più la sua volontà e le sue scelte, senza accettare altre opinioni; Alienor cerca di essere coinvolta nelle decisioni del marito e pretende di amministrare le terre che sono sue, quelle in Aquitania.

Enrico continua tradirla e porterà a vivere a corte un figlio illegittimo, avuto prima del suo matrimonio con Alienor.
Il loro primo figlio purtroppo muore per una febbre improvvisa e il re incolpa ingiustamente Alienor, la quale subisce anche altri dolori, come la morte dell’amata sorella Petronilla. Enrico non accetta che la moglie voglia governare l’Aquitania, anche se quelle terre sono sue, e non vuole che lei si intrometta nell’educazione dei figli e nelle sue scelte per ognuno di loro. Avranno otto figli, ma Enrico li tratterà sempre come pedine da muovere per i suoi interessi politici e li userà per promuovere alleanze con matrimoni e scambi.
Alienor si farà sempre spazio e cercherà di ritagliarsi una fetta di potere e di autonomia, anche a costo di grandi sofferenze. Crescerà i figli con grande tenerezza e si mostrerà capace di governare il regno durante le ripetute, lunghe assenze del marito. Accetterà anche umiliazioni da parte del marito, infedele e prepotente, ma ne uscirà a testa alta, indomita e fiera.
L’Autrice intreccia abilmente la realtà storica con il romanzo, tratteggiando molto bene i vari personaggi. Thomas Becket, da cancelliere riesce a diventare capo supremo della Chiesa, dopo un iniziale accordo con Enrico, avrà con lui moltissimi contrasti. Isabella di Warenne, dolce e fedele amica di Alienor. Hamelin, fratellastro di Enrico, fedele al re, leale e coraggioso. Luigi di Francia, primo marito di Alienor, che non esita a stringere rapporti con Enrico per convenienza politica.
Enrico viene raccontato come un uomo energico ma molto diffidente nei confronti dell’intelligenza della moglie, cosa che lo spingerà addirittura a esiliarla in una fortezza, nel timore che Alienor possa mettergli contro i suoi figli, i quali sono sempre più arrabbiati per le scelte del padre. Lei vede i suoi figli crescere e, quando li vorrebbe ancora vicini, Enrico li allontana e li prepara a un futuro di comando e potere. Ma sono ancora bambini e Alienor non riesce a contrastare le scelte del marito. Tiene vicino a sé Riccardo, il suo prediletto, gli affiderà l’Aquitania e lo vedrà crescere, ma questo non potrà colmare il dolore di veder andar via le sue bambine, lontano, come spose.
Il commento:
Questo secondo capitolo della trilogia è una bella lettura, intrigante, un romanzo scritto con precisione storica, anche se, ovviamente, arricchito di elementi romanzati. Mi è piaciuto molto, ho amato alcuni personaggi e “detestato” Enrico, pur riconoscendone le abilità strategiche. Del resto, era un periodo nel quale solo quello contava, ma leggere di un padre che dà in sposa la figlia bambina a un uomo con trent’anni più di lei, solo per una alleanza politica, mi fa inorridire. Vero è che le mogli erano obbligate all’obbedienza e alla sottomissione, ma credo che qualcosa avrebbero potuto fare in qualità di madri.
Non è facile comprendere e accettare le dinamiche crudeli e violente del Medioevo, ma così era. Nonostante tutto, resta un genere letterario che affascina e coinvolge.
Consigliata tutta la trilogia, ovviamente. Buona lettura.

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