La donna e l’incubo

DI ROBERTO DE PONTI

Avvolto alla notte
precipito nell’ incubo,
disorientato da matasse
di pensieri ingarbugliati.
La paura bussa al cuore
in tremolio di luce ed ombra,
ricordo di girotondi lontani
nella polvere del tempo,
segno del suo eterno progredire,
paziente vento che sgretola.
Inconsistente, confuso,
intrappolato nella corrente
del silenzio
sospiro nell’ aria immobile,
la speranza distillata
in contorni sfilacciati.
Finestre socchiuse si affacciano
su scalinate di illusioni
che svaniscono
in pavimenti di freddo marmo,
ormeggi disancorati
in frammenti di pensieri.
Un mormorio d’ aria fresca
mi sveglia, il sogno dissolto
in capelli arruffati,
mentre mi scuoti,
con occhi sgranati dallo stupore.
Confuso in nebbie oniriche
arrossisco, incantato
dalla pura, gioiosa stupidità
che solo l’ amore sa donare,
contagiato dalla tua esuberanza,
in piccoli gesti
di ogni giorno.
Nell’ architettura del cuore
la geometria del tuo volto
segue la curva delle labbra,
mentre porti la bellezza
come fosse una corona.
Dondolando nel tuo sorriso,
ti vorrei bere
come traboccante acqua di fonte
e mangiarti,
sapore di pane appena sfornato

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