DI GIOVANNA MULAS
Quanti di voi sono a conoscenza del fatto che in Italia esiste un fondo per gli orfani di femminicidio?.
Già il sapere di un sostegno economico creato per la situazione in oggetto, è ammetterne la reale portata. Delitti accresciuti durante i mesi di convivenza forzata, pro emergenza sanitaria Covid-19. Bambini che necessitano di tutto: affetto e assistenza psicologica, giuridica, sostegno scolastico, aiuto economico. Hanno perso la madre, uccisa dal padre e sovente dopo anni di violenze alle quali hanno assistito.
I figli delle vittime restano completamente soli anche perché, 8 volte su 10, nei femminicidi l’assassino è il loro padre.
Ricordiamo che il femminicidio è e resta assassinio di una comunità inesistente; che vede e che nasconde, che sente e gira la testa da altra parte o, peggio, ne ride, facendone calunnia del giorno.
Non mi stancherò di ripeterlo: occorre lavorare costantemente di cultura per noi, in noi donne e come madri, assunte dalla storia per tramandare cultura e tradizione a quei figli che saranno futuri compagni, mariti, padri.
Abituare questi futuri uomini ad esserlo davvero, a non giudicare la compagna un giocattolo, una proprietà.
Ancora, necessita una legge che davvero argini l’emergenza femminicidio in Italia, che fermi anche solo l’intenzione;
prima che ad altri bambini venga sottratta la madre, prima che un’altra donna venga uccisa da colui al quale aveva affidato la sua vita.
Nonostante i dati forniti dagli organi pubblici ad oggi risultano, sulla base delle indagini condotte e dalle case di accoglienza e dalle associazioni in difesa delle vittime di violenza; due donne uccise al giorno, in questa nostra civilizzata Italia.
Orribile ricordare che noi donne in realtà non nasciamo libere ma, nel 2020, ancora dobbiamo diventarlo.
La forza più grande di una donna rimane la Conoscenza: soltanto chi conosce i propri diritti lavora e fa lavorare affinché possano venire rispettati.
Coraggio: il cammino è lungo, è fondamentale percorrerlo uniti.
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