La genialità del vento

DI RICCARDO ANCILLOTTI

Prati di vegetazione spontanea, perfettamente integrati nel paesaggio circostante. Ogni specie vegetale si integra naturalmente tra le altre. Tutto questo avviene fin tanto che l’uomo non ci mette le mani!

Cambiando l’ordine naturale delle cose. La ‘robinia’, o acacia è stata importata dalle americhe qualche centinaio di anni orsono ed essendo una specie a rapido sviluppo, fa scomparire parte dei nostri boschi soffocando le più lente crescite delle nostre querce, aceri, carpini e via dicendo .

L’attenzione dell’uomo per garantire l’ equilibrio biologico e una delle più grandi bugie degli ultimi cento anni! L’antropizzazione, è generalmente peggiore della Xylella o di qualsiasi epidemia si possa creare in natura.

Solo il vento, in collaborazione con le api, le vespe, i bombi e gli altri insetti che ancora sopravvivono alla “calamità antropologica”, riesce a salvaguardare equilibri di micro e macro sistemi ecologici sempre sul filo della rottura.
Se andiamo in un prato spontaneo, dalla sola vegetazione spontanea riusciamo a capire cosa possa esserci coltivato e cosa no.

Non occorrono analisi del terreno, ma solo la capacità di osservazione ed una conoscenza di elementari principi di agronomia per arrivare a scelte ponderate.
Il vento, poi è il vero motore che riesce a riequilibrare ciò che l’arroganza umana continua a distorcere !

©® Copyright foto di Riccardo Ancillotti

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