La guerra dei similpelle

DI RICCARDO ANCILLOTTI

La guerra e’ l’attivita’ piu’ fiorente che abbiamo su questo pianeta!
Addirittura piu’ del mercato della droga, degli organi e di qualsiasi industria criminale.
La produzioni di armi da guerra, dà lavoro a centinaia di migliaia di persone, senza considerare l’indotto.

L’essere umano non ha trovato di meglio per migliorare la propria condizione economica, se non assalire, massacrare, distruggere, depredare ed occupare cio’ che era di proprieta’ di altri popoli.

L’onesto lavoro produttivo appartiene a quella categoria di umani, definiti a tutti gli effetti; poveri o servi della gleba. Solo negli ultimi cento anni questa categoria che lavora tutta la vita, anche per dare mangiare ai guerrafondai, ha assunto una definizione, quasi civile; Ceto Medio.

Le morti conseguenti di ogni guerra, sono definite “effetti collaterali”, se causati dai così detti ,”buoni”, “liberatori”, “salvatori” ,o “portatori di democrazia”. Mentre quelli causati dagli altri, sono considerati ” atti terroristici”, o “crimini di guerra”!
La guerra, pero’, si puo’ fare solo con “armi ammesse”.!

Ovvero, escludendo tutte quelle che i guerrafondai hanno prima usato in conflitti avvenuti anni addietro ed hanno constatato che la loro capacita’ distruttiva e mortifera e’ stata decisamente eccellente.

Sicuramente non si puo’ fare la guerra con la fionda, la cerbottana o il boomerang. Perche’ il moderno criminale di guerra le considera “armi improprie”!

La guerra aumenta l’occupazione di cimiteri, cliniche, ospedali, la necessita’ di medici, infermieri e produttori di medicinali in genere, polveri da sparo, acciaierie e tecnologie di ultima generazione, imprese, muratori e manovali, per ricostruire quanto e’ stato distrutto, rifacimento strade, ponti , ecc.ecc.

Senza considerare che nelle TV si dà lavoro ad un esercito di opinionisti che sfoggiano linguaggi a mitraglia e che senza conflitti si sentirebbero inutili e soggetti quindi a forme di disadattamento sociale.

Quando poi le guerre sono fatte bene, influiscono intelligentemente sulla riduzione demografica del Pianeta. Contribuendo in questo modo ad una riduzione di morti per fame e sete, senza doversi impegnare economicamente con risorse, assai piu’ utili per altri conflitti.

Con la guerra aumentano sempre i prezzi dei prodotti di prima necessita’. Forse perche’ e’ piu’ facile speculare quando i controlli sono ridotti al minimo! Ma anche perche’ chi puo’ accaparrare prodotti, li rimette sul mercato, appena puo’ guadagnarci quasi il doppio.

La guerra non la vuole nessuno, ma la maggioranza dei ” simil pelle” umani, e’ convinta che non se ne possa fare a meno.
Ed ho detto tutto !

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