La mia Puglia

DI TERESA TROPIANO

Ci si lamenta spesso del proprio lavoro, della monotonia o delle tante ore dedicate alla giornata lavorativa nella quale resta ben poco per sé ma non ci si rende conto che c’è gente che svolge compiti onerosi e ben più faticosi dei nostri.

Il mio pensiero và a tutte quelle persone che si dedicano alla coltura della terra, alla raccolta delle olive, che per portare sulla tavola un po’ d’olio Evo genuino devono alzarsi all’alba e stare chini sul terreno con la schiena dolente fino a sera.

Più che un lavoro questo è un rito che si tramanda di generazione in generazione soprattutto nelle famiglie contadine le quali non fanno distinzione tra giovani ed anziani giacché tutti si dedicano al lavoro nella terra.

I nonni dirigono i lavori con diligenza e grinta.
In un periodo in cui i nostri ulivi secolari sono stati presi di mira dalla xylella, mi piange il cuore per quanti alberi di ulivo vengono eradicati solo perché hanno la colpa di stare a pochi metri dagli ulivi infetti e tutto questo è stato ed è un danno enorme per la nostra agricoltura pugliese.

Resterà in me perennemente il dubbio che questi ulivi secolari, anzi millenari, si sarebbero potuti salvare con altri mezzi invece di farli morire togliendoli dalle viscere di Madre Terra.

Curandoli ad esempio coi fitofarmaci o meglio ancora con la “prevenzione” quindi la cura amorevole del terreno e degli stessi ulivi.
Ma chi decide dispone!

Immagine tratta dal web

 

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