La paura di essere disconnessi (2^ parte): protocolli d’intervento per ridurre l’esperienza di FOMO

di Maria Teresa Di Maio

La paura di essere disconnessi (2^ parte):  protocolli d’intervento per ridurre l’esperienza di FOMO

Negli ultimi anni la ricerca si è concentrata sullo sviluppo di protocolli efficaci per la gestione della FOMO. Questi protocolli ovviamente andranno testati nel tempo ma sembra emergere già una buona efficacia degli interventi cognitivo-comportamentali.

Questo tipo di esperienze terapeutiche hanno lo scopo di far prendere consapevolezza ai soggetti di tutti quei pensieri che generano ansia, cercando di lavorare sulla messa in atto di comportamenti che li aiutino a gestire la parte emotiva per cercare di non mettere in atto comportamenti ripetitivi.

Bisogna cercare di attivare quello che si chiama “dialogo interno” per far comprendere al soggetto stesso che non si deve avere timore di non essere connessi e che non si può essere sempre ovunque in ogni momento.

Imparare a gestire anche il fatto che su social non tutti i post saranno commentati o riceveranno dei like. Promuovere alcune attività che distacchino il soggetto dall’essere sempre connesso come per esempio attività fisica all’aria aperta, uscite con amici, anche pulizie di casa per tenerli impegnati. Cercando così di regolare anche i tempi (nel senso proprio di ore…) passate sui social.

Se da un lato le connessioni fanno parte del nostro tempo, dall’altro hanno fatto emergere questo tipo di difficoltà relazionali ed emotive. Ecco perché è molto importante, sia per gli adulti che per i ragqazzi, cercare di avere delle regole sulla gestione dei social e avere anche attività extra che ci tengano impeganti e che diano la consapevolezza della realtà.

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