Come sarebbe bello poter parlare di politica, confrontarsi senza pregiudizi, senza astio, senza ideologismi preconfezionati e spesso malati.
Sarebbe bello perché la politica è arte scienza, competenza, confronto.
I politici dovrebbero forse leggere meglio la Costituzione ed applicarla, con l’occhio rivolto ai cittadini e non a sudditi come pare essere quando vi si si rivolgono.
La politica è comunità di intenti, salvaguardia dei diritti e rispetto dei doveri.
La politica è onestà.
La politica è coerenza.
La politica è competenza.
La politica dovrebbe mirare a migliorare il paese, soprattutto nei punti cardine: la Sanità, la Scuola, i Trasporti, la Sicurezza, il Clima e l’ambiente.
La politica dovrebbe essere rispetto, rispetto per gli altri e per noi stessi.
La politica dovrebbe esser, un alto senso della tutela dei più poveri, dei disabili, delle fasce sofferenti.
Sarebbe veramente bello e gratificante, confrontarsi anche sui social, senza leggere frasi di odio, di intolleranza, anche di ignoranza .
Sarebbe bello.
Ma siamo un paese sfortunato. Abbiamo politici, salvo qualcuno in via di estinzione, che per tutelare i loro interessi, stanno affossando la nazione.
Persone che trovano nella irresponsabilità,il loro modo di vivere e di governare.
Ci troviamo con politiciche da trent’anni affossano la Sanità, la Scuola, la Economia.
È una vita che dicono che vogliono risolvere il problema della evasione fiscale ; poi si scopre che i primi evasori li troviamo, spesso, seduti in parlamento.
È una vita che fanno crescere il debito, fregandosene se a pagarlo saranno le future generazioni.
Alcuni, con tutto il rispetto, si rivelano inadempienti.
Non controllano se viene fatta la manutenzione ai ponti ed altre infrastrutture, quando muoiono le persone e si indignano ; la colpa è sempre degli altri.
Poi menti eccelse costruiscono in un batter baleno un ponte e loro, subito in prima fila a reclamarne i meriti.
Se penso che si lamentano perché i cittadini si allontanano dalla politica, mi viene da ridere , o da piangere.
Loro che per difendere i privilegi, si sono arruolati nell’esercito della resistenza. E ci sono riusciti.
Loro che chiedono sacrifici, mettono in discussione la benché minima diminuzione del loro lauto stipendio.
Loro, sempre a difendere gli onesti, a parole, si trovano ormai a proprio agio nei tribunali.
Non faccio differenze tra chi governa e chi abita nella opposizione, in alcuni contesti appaiono tutti dannosi.
Allora cosa facciamo, ci si domandera’ . Questa risposta venga data prima di entrare nella cabina elettorale, per chi ancora ci va.
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