“La prigione delle favole sole” di Carmen Trigiante, un giallo sull’animo umano

DI MARCO MICHELE CAZZELLA

 

Scritto magistralmente dalla bravissima Carmen Trigiante. In terza persona. Ambientato in Puglia. Racconta del commissario Maya de Sio, il quale si troverà a risolvere l’omicidio di Pompea Selvaggia Boccarosa. Una sceneggiatrice di film horror trovata morta, nuda, violentata e arsa viva nella propria villa. Un delitto efferato descritto dettagliatamente e in maniera grottesca da mettere i brividi.

Ma sempre nei limiti della decenza, il quale ci porterà a scavare dentro la psiche umana. Perché la protagonista; ossia la morta e non il commissario come si potrebbe facilmente supporre è affetta da un disturbo di personalità e dentro di sé convivono tre Selvagge completamente diverse l’una dall’altra. Grazie al diario che lei scriverà convinta dal proprio psicanalista potremmo rivivere passo dopo passo tutti gli attimi che l’hanno portata verso la sua tragica fine rendendola viva e con un passato veramente turbolento di cui non sarò io a raccontarvi, ma dovrete scoprirlo da soli.

Il testo in questione è un poliziesco, un giallo, un thriller, un noir che però scava nell’animo umano sfociando spesso e volentieri nell’introspezione e nella psiche umana; difatti non è un caso se ogni tanto potremo trovare nel libro delle citazioni psicologiche e filosofiche. Per non parlare poi delle note che spiegano il disturbo mentale. Da notare inoltre l’attenzione messa dalla scrittrice per quello che mi ha colpito; ovvero Maya oltre a essere un commissario è anche una grafologa e di conseguenza ogni tanto si possono scorgere accurate spiegazioni sul carattere di un personaggio leggendo solamente il modo con cui ha scritto un determinato biglietto.

La cosa bella di questo personaggio è che non è un commissario stereotipato ma una donna con i propri difetti, le proprie debolezze. Ma possiede anche una forza d’animo incredibile e con quello che scoprirete leggendo su quanto ha dovuto passare capirete meglio quel che voglio dire. Anche gli altri personaggi sono ben caratterizzati e delineati benissimo. Un libro molto fluido e che si lascia leggere pagina dopo pagina catturando il lettore, o la lettrice. Molto probabilmente non sarà per tutti e forse qualcuno dal “Palato” più delicato non apprezzerà i vari passaggi macabri presenti nel testo.

Però per tutti gli altri questo è un bellissimo libro di investigazione sull’animo umano più che un semplice mistero da risolvere in cui dare la caccia all’assassino.
In definitiva un racconto veramente profondo, sorprendente, trascendentale, magico e poetico che consiglio a tutti coloro che amano questo tipo di storie, o i testi sulla psiche perché, porta con sé le domande: “Che cos’è un uomo?” E “Qual è la natura umana?”

Immagine tratta dal web

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