La resilienza di madre terra

DI ANTONELLA BONAMONETA

Non mi ucciderai figlio mio,

miliardi di storia ho sulle spalle e nel mio ventre..

sono nata e sono qui, prima di te.

Plastiche, carta sparsa, vegetazione bruciata, si arrendono alla mia prole, piena di petali viola sfumato.

Pareti lunghe di faggi orchestrano il vento sulla collina, acqua ad arcobaleno, aiuta la tua mano arsa ad irrorare la gialla pianura.

Fusti grezzi pieni di rami avvolti nel tronco come protettori, marcano l’impronta della vita.

Voci spirituali, cantando inni alla creazione, si oppongono alle guerre, potenziando energia benefica.

Cinguettii alati colorano i miei rumori, facendosi largo tra rombi d’auto che infrangono il piacere dei loro suoni.

E la tua mente erra, tradisce i cinque sensi, i cordoni ombelicali del processo di connessione.

Nella foschia dei pensieri, smarrisce i segnali guaritori dell’anima.

Ma sono qui, resiliente …

e anche tu

Immagine tratta dal web

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