Erano tanti, davvero tanti i tuoi bottoni colorati.
C’erano quelli comprati e poi mai usati, quelli che avevano resistito al logorio del vestito ormai dismesso, superstiti di antichi lavori.
Quei bottoni restavano tutti lì insieme, a farsi compagnia, come amici a raccontarsi la loro vita.
Vecchi, nuovi, grandi, piccoli, di preziosa madreperla o semplice plastica colorata.
Tutti erano in quel cassetto quadrettato fatto su misura dal vecchio amico falegname.
Lo aprirvi e cercavi con gli occhi quello adatto.
Ne prendevi uno, lo poggiavi delicatamente e allontanavi il capo per vedere meglio l’insieme da lontano.
Dopo aver scelto il tipo adatto, cercavi gli altri uguali.
-Uno, due, tre…caspita, ne manca uno, solo uno.
Che peccato, dovrò cercarne un’altro, che sia nella quantità giusta per completare il lavoro.
Oggi il mobile dal cassetto quadrettato è in un angolo accantonato e dei tuoi bottoni è rimasta solo una piccola scatola.
Una scatola che apro all’occorrenza.
E come te anch’io guardo, cerco, trovo e…
-Perfetto ho risolto, ho trovato il bottone.
L’ho cucito, colmando il vuoto sul panto’ e mentre cucio, forse colmo anche il mio cuore o almeno ci provo.
La tua scatola, oggi la mia scatola dei bottoni.
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