La Filosofia, anche quella che appare spicciola, resta la mia medicina, la mia cura.
Le sue pillole sono abbracci di pensieri umani che sono scesi in fondo al pozzo, aggrappati al secchio dell’esistenza, alla corda.
La fatica della ri-salita, soprattutto di una ri-discesa, contornano il senso ad ogni angolo del mio deserto che nasconde un pozzo, un’oasi.
Così sorrido, pensando all’aneddoto della brocca nel deserto.
Ridiscendo, attingo, risalgo.
Ma si rischia un errore di interpretazione a guardare solo la brocca qui sotto.
Conoscere per deliberare.
E voi conoscete la storia di quella brocca d’acqua nel deserto?
Ricordo un aneddoto e non so perché ora risale a galla dai miei pigri pensieri…
Si narrava che nel deserto vivessero due amici, felici di dividersi ogni bacca, ogni arbusto, fino a quando uno dei due, mosso dalla curiosità, chiese all’altro cosa fosse una lite; l’altro, assorto nel suo silenzio, gli pose davanti una brocca d’acqua, poi disse:
“ora tu dici -questa é mia! –
io risponderò – no! la brocca é mia!”
Questa é una lite.
L’altro chiese di provare la lite, così l’amico pose la brocca al centro e subito l’altro gridó: “questa é mia!”
l’amico rispose: “PRENDILA!”
e si allontanó per sempre nel torrido deserto.
Beh, lasciate pure la misera brocca al vostro misero amico.
Immagine tratta dal web
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