La tua prima alba

DI GIOVANNI DE LUCIA

Nel paese delle case azzurre, abbiamo cercato ristoro e preparato quasi con misticismo il giorno del sole. Da Pietra Piatta per la tua prima alba, opposti alla terrazza di Santo Stefano, abbiamo invocato il sole.

Incredibile è stato vedere quella luce bucare la linea in cui il cielo si confonde con il mare. Incredibile è stato lo stupore nei tuoi occhi e in quell’abbraccio che vorrei non fosse finito mai. Una favola per me durata una esistenza.

Io dovevo essere lì in quel momento, il sole portava via i tuoi giorni grigi, i tuoi abbracci e i morsi dati a quel tuo cuscino con la federa azzurra. Sai la notte è sempre un momento intimo e parlare liberamente con la propria esistenza ci fa costruire le più funamboliche speranze.

Io dovevo esserci e su Pietra Piatta con me il sole ha asciugato con una carezza la tua rugiada. Ti ricordo ancora spettinata come un campo di grano, il tuo profumo che si mischiava alla voglia che avevo di baciarti. Eravamo allineati a quella particola cercando di confondere, mischiando con essa, le nostre anime.

Ti giurai che ti avrei vista sempre come avessi diciassette anni. Sai, il tempo seppure ha segnato le mie mille strade, non è mai riuscito a cancellare le orme su quei venti gradini della nostra gioventù.

Un attimo ancora, il tuo respiro profondo e lungo, le tue pupille che si aprivano e avevi negli occhi tutto il mare ed io non capivo dove iniziava il cielo, ma sentivo tutta te stessa.

Un battito d’ali ed eravamo ancora nel paese delle case azzurre. Oggi se penso che il tuo tempo ti accompagna lungo strade comode, io dico al tuo tempo che mai potrà renderti la tua prima alba, né confezionartene un’altra per i tuoi diciassette anni su Pietra Piatta.

Io ho vinto il tempo disperdendo la sabbia della sua clessidra in quel tuo azzurro dove navigheró per sempre.

Foto da Pinterest

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