La vita tragicomica dei pendolari ai tempi del coronavirus

DI SIMONA MAZZEO

Scene di vita tragicomica ai tempi del Covid.

Prendere il treno per spostamenti di lavoro e sentirsi come se si stesse andando in guerra. A me è capitato!

Momenti che ripensandoci non sai se piangere o ridere ma li hai vissuti.

Esci di casa e in borsa mica hai solo l’amuchina?

Il kit di viaggio prevede anche salviette igienizzanti Lysoform per superfici. Perché? Ovviamente per igienizzare la seduta ed il poggiatesta.

Quindi sali sul treno e con aria un po’ schizzinosa e un po’ imbarazzata, tiri fuori con nonchalance le salviette e procedi alla disinfezione prima di sederti.

Segue accurata pulizia di mani con tanto di igienizzante spray bio, più delicato perché le mani altrimenti a fine giornata potresti ritrovartele consumate.

Tutto procede indi serenamente finché nessuno tossisce o starnutisce in tua presenza.

Una tale evenienza può scatenare nella tua mente immagini a dir poco apocalittiche con protagoniste goccioline di virus scatenate e da schivare magari tirando fuori gli occhiali da sole dalla borsa per indossarli anche se è buio, perché si sa gli occhi vanno protetti.

Diversamente il viaggio procede serenamente finché non si avvicina l’arrivo.

All’approssimarsi della destinazione bisogna mettere in campo nuove strategie di difesa. Quindi mica ti alzi e ti avvicini all’uscita come eri solito fare in tempi normali? No!

Studi gli spostamenti degli altri viaggiatori sentendoti lievemente ridicolo ma anche un pochino Rambo che fa fesso il nemico.

Dopo aver preso le misure ed inquadrato tutto, ti apposti a debita distanza di sicurezza affinché l’assembramento creatosi prima di scendere non sia in alcun modo un tuo problema.
Si perché tu scenderai per ultima rischiando di rimanere sul treno ma non ti avvicinerai alla calca.

Dopo tanto combattere esci dal treno e ti senti un misto tra Marilyn Monroe e la signora in rosso e, con falcate disinvolte e capelli al vento, procedi verso il Tribunale per ivi iniziare poi “Rambo 2 la vendetta”.