L’amore al centro delle nostre vite

DI MARINA AGOSTINACCHIO

“L’amore continua ad essere al centro delle nostre vite”.
Leggo questa frase, sospesa su un cartellone, forse da un tram in corsa.
L’amore non guarda colore della pelle, religione, spessore culturale. L’amore rompe ogni divisione, unisce, mette tutto in un indistinto affascinante, trascinante.

Secondo la scrittrice Bell Hooks quanto scrive nel trattato ” Tutto sull’amore”, in Italia sul Saggiatore dopo vent’ anni dalla prima uscita, è ancora proponibile proprio perché ad occuparsi di amore ormai è la cultura pop.

“Chi si è occupato di disquisire di questo argomento è stata in passato la categoria dei filosofi uomini” – sostiene ancora la Hooks – trattando l’esperienza del ricevere amore. Nel caso della donna, il punto di prospettiva cambia perché l’ amore testimoniato al femminile è orientato a ” offrire la cura”.

Lo psichiatra americano M.Scott Peck nel suo trattato ” Voglia di bene”, del 1978, dell’amore dice che esso consiste nella volontà di estendere la parte più profonda dell’individuo, il sé, per potere crescere e per fare crescere l’ altro nello spirito.

È questa una concezione dell’amore davvero interessante in quanto non implica né uno slancio interamente altruistico, né una chiusura meramente egoistica dell’uomo, non riguarda la dimensione passionale e carnale.

Amore, dal punto di vista di senso di crescita, contempla un prolungamento di sé stessi verso un grado di maturazione e di realizzazione individuale e sociale, proprio in quanto alimenta lo spirito verso il bene e, oltre, verso il meglio.

Crescere è il fine che dovrebbe orientate la vita fin dalla tenera età. Affrancarci da forme di egoismo fini a sé stesse, concepire la relazione come un atto che ci renda liberi interiormente da facili aggregazioni a idee, pregiudiziali e pregiudizi, sapendo abbracciare autentiche strategie di ascolto, di confronto, di scambio, avendo come fine i gradi di metamorfosi cui siamo inevitabilmente soggetti nel corso della nostra vita…

Ecco una delle vie percorribili per il perseguimento del meglio che può essere inteso come raggiungimento del bello, del vero, della verità. Se da un lato la verità è insita nell’essere umano, dall’altro bisogna ricercarla esplorando quale tipo di vero realizzi la verità stessa.

La verità sarebbe il cuore pulsante per la propria e altrui crescita. Io e noi dunque insieme estendendo allargando la dimensione dello spirito. L’ Amore così concepito va oltre ogni canalizzazione di amore coniugale, passionale- erotico, per espandersi verso l’amicizia, la fratellanza, lo sconosciuto.

Nella Hooks l’ Amore come crescita spirituale implica la considerazione della sofferenza e della fatica e che la società di oggi non fa nulla per sviluppare un’etica dell’ amore. Perché l’amore, prosegue la Hooks, è una forza che destabilizza la società e le sue regole.

Oggi prevale il binomio avidità/morte,”controvalori” per una crescita sociale basata sulla giustizia e per la formazione di una collettività autentica.
Offrire la cura, ” portare” “interessamento attento , sollecito,riguardo, attenzione, rimedio, preoccupazione”. Uscire da sé per rientrare in sé trasformati.

Immagine tratta da Pixabay

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