L’animale più grande che ci perseguita è la Paura

DI MASSIMILIANO PERNICI

(Kundalini Yoga Teacher)

Non esiste nessun Dio nessuna divinità, nessun sentiero, nulla se non si riesce in questo Corpo e in questa Vita a lasciare da parte i nostri incubi, le proprie emozioni, le proprie proiezioni subconscie. A sperimentare e ad amare la realtà di noi stessi e della totalità che ci circonda. Senza tale esperienza, il proposito della vita sul pianeta Terra è completamente inutile” (Yogi Bhajan).
L’animale più grande che ci perseguita è la Paura.
Prendo spunto da questa frase del mio Maestro per riflettere su una delle emozioni più grandi che proviamo. Quella che condiziona più di tutte la nostra esistenza. Nella realtà la Paura è legata maggiormente ad un eventuale accadimento futuro o qualcosa che già è avvenuto in passato nella nostra Vita. Quindi non è Vero. Un processo mentale fisicamente attivato da determinate aree del cervello che provocano in noi un’ azione reattiva, che ci induce sempre ad un attacco, oppure ad una fuga, dall’ evento o dalla persona che lo ha attivato.
Ci difendiamo da qualcosa o da qualcuno che immaginiamo possa farci del male, procurarci quel dolore che abbiamo già provato. La Paura ci chiude, fisicamente lo si nota sempre a livello posturale e nel linguaggio corporeo. La Paura ci blocca, ci impedisce di fare esperienza. La Paura non ci fa decidere neutralmente cosa è importante per Noi.
La Paura impedisce sempre di esprimere il nostro Valore, la nostra Identità, la nostra Felicità, cioè il nostro Successo. La Paura genera ansia che a sua volta porta alla depressione, potendo definirla senza dubbio, la malattia più grande che colpisce l’essere umano in questa era.
Bloccati dalla Paura ci lamentiamo, piangiamo, cerchiamo aiuto, ci disperiamo. Cerchiamo qualcosa o qualcuno che possa farci sentire meno dolore e sofferenza. Cerchiamo sempre la causa della nostra insoddisfazione ed infelicità al di fuori di noi stessi, quando nella realtà ciò che manifestiamo è frutto di memorie subconscie, di esperienze traumatiche del passato, che nulla hanno a che fare con il presente della Vita.
Un’ esperienza che porterò sempre nel mio cuore è la partecipazione ai mondiali Ironman di triathlon alle Hawaii nel 2010. L’obiettivo della mia vita sportiva. Preparato ed allenato al meglio fisicamente, ma non consapevole ancora dell’importanza del training psico-energetico che si deve avere affrontando una competizione di così alto livello. Quando hai paura la mente negativa crea, immagina, definisce sempre gli scenari e le situazioni che poi inevitabilmente vengono riprodotti nella realtà.
Ricordo le sensazioni provate di preoccupazione, ansia non coscientemente gestite, nonostante una preparazione atletica durata un anno ed una qualifica in Austria con un eccellente crono. Il risultato è stato bicicletta rotta al sessantesimo chilometro e mezza maratona affrontata camminando, scarico completamente di ogni energia psicofisica.
Tradotto in termini emotivi: Delusione, Frustrazione, Depressione.
Ho terminato la mia carriera sportiva con quella gara, comprendendo l’importanza del lavoro che dovevo fare su me stesso per gestire le paure, nello sport, ma anche e soprattutto nella mia vita, iniziando a praticare kundalini yoga.
Nel kundalini yoga troviamo tecniche olistiche che stimolano e bilanciano le aree del cervello imputate all’innesco dell’ansia e della paura. Gli esercizi fisici (asana), le tecniche di respirazione (pranayama), le vibrazioni sonore (mantra), la concentrazione. Tutti strumenti utilizzabili ed applicabili, per controllare in ogni momento la mente, gestire lo stress e riportare l’esperienza di vita nel presente, nel “qui ed ora”. L’esperienza sportiva e yogica mi hanno portato ad oggi ad aiutare ogni persona, attraverso le tecniche praticate ed insegnate, ad affrontare e gestire ogni paura, in ogni ambito della vita.

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