Il mio augurio, viene censurato da una macabra realtà. Vi dono pertanto una immagine che dice tutto : un quadrifoglio ed una coccinella.
Il dolore non si sopisce con la giostra della ipocrisia. Mi dispiace usare questi termini, ma almeno io non mi allineo ai festeggiamenti visibili e meno visibili.
Non mi allineo, perché se lo facessi, scorrerebbero davanti ai miei occhi immagini dolenti : camion in fila, bollettini tragici, mani tese senza contatto, lacrime e dolore.
Poi non credo ad uno stacco tra anno che va ed anno che viene, fermo restando che quello che arriverà è auspicabile sia diverso dal precedente, migliore.
È un semplice auspicio.
Ma vogliamo tradire una logica che sta nei fatti ? Crisi economica galoppante, pandemia in lentissimo recesso, troppo lento.
Possibilità che il rosso claustrale o monastico, si allunghi, sia procrastinato, come qualche scienziato paventa.
No, non mi sento di festeggiare.
Dobbiamo subire anche le continue diatribe politiche, la insensatezza, l’irresponsabilità, la meschinità.
No, non stapperò un bel niente.Forse cercherò un film nelle varie teche Rai, nei miei ricordi.
Oppure, navigherò per il mondo, con la nave della virtualità, toccherò altri porti, altre vette innevate, mari calmi ed in tempesta.
Oppure andrò a visitare una tribù Maia, o di altra etnia, dove festeggiano solo quando piove nella aridità della terra oppure quando sorge il sole per ringraziare.
Si farò così e se pioverà festeggerò con loro…
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