Sfumature di un unico cielo, tutte differenti, tutte uguali, tutte con il compito di rendere il giorno particolare.
Alcune persistenti, altre che distrattamente si perdono per strada, qualcuna sceglie di accostarsi inconsapevole di quanta magia possa donare all’arcobaleno di colori che gli uomini dimenticano spesso di osservare.
Altre talmente simili da apparire quasi uguali nella giostra dei colori della vita.
Tutte utili perché lasciano tracce indelebili di presenze a volte troppo credulone, che ascoltano parole di chi si nasconde, aspettando invano di vederle litigare.
Sfumature che paiono voler prendere le distanze, salvo poi il ricredersi, il venirti a cercare perché comprendono, o solo per la curiosità di vederti comunque volare, percorrere cieli di liberi pensieri o navigare mari che non hanno confini.
Sono così le albe della vita, tavolozze di colori, spazi sconfinati di emozioni, baruffe invisibili che rendono tutto dinamico, timide osservazioni celate dietro nascoste parole, quelle che troppo spesso si fa fatica a pronunciare, quelle che contengono il timore di dover ammettere di aver sbagliato nel lasciarsi intortare, quelle che arrivano anche se si appare impegnati nella navigazione del proprio mare, quelle che farebbero di noi persone migliori anche se ci si ostina nel non pronunciare.
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