Le cinque verità

DI ELISABETTA DE MICHELE

 

Stefano, nove anni, minuto, sensibile.
Nonno Ilario, gentile, profondo, amante della lettura.
Un libro.

“Nonno, che storia meravigliosa! Forse la più bella che tu mi abbia letto nell’ultimo anno. Ma come faceva Ercole ad essere così forte e coraggioso? Vorrei poter diventare come lui”
“Oh, non è stato per niente facile sai? Si dice che abbia dovuto superare delle fatiche ancora peggiori di quelle famose dodici prima di essere pronto a quell’avventura”
“Davvero? E quali? E perché? E quando?”
“Calma, calma… dunque: da quello che si sa, Ercole era proprio un bambino come te quando tutto è iniziato…”
”Tutto cosa?”
“Il sogno e la ricerca delle cinque verità. Sei sicuro di volerla conoscere questa storia? Ti vedo troppo impaziente. E poi devi sapere che chi viene a conoscere certe cose cambia”
“Dai sbrigati nonno, non fare il misterioso come il tuo solito.

Dimmi!”
“Era ormai da giorni che il piccolo Ercole, o Eracle, non riusciva a dormire bene; faceva ogni notte lo stesso sogno, che poi era un sogno che non sembrava neanche un sogno. Vado avanti? Sicuro?”
“Vai al dunque! Sono più che sicuro”
“Dicevo che ogni notte, Ercole, da letto su cui era steso vedeva una luce apparire sopra la scrivania.

Allora si alzava e andava verso quel bagliore, ma non appena si avvicinava questa sfera misteriosa lo colpiva, come fosse una scossa, e lo faceva balzare fino a tornare sul letto. Quindi una voce iniziava a parlare con lui. Stai bene? Mi sembri spaventato”
“No nonno, vai avanti ti prego!”
“Quella voce tonante che proveniva dalla sfera, diceva ad Ercole che doveva prepararsi a non prendere più la scossa della verità, ma ad usare quell’energia; se ci fosse riuscito, avrebbe superato le dodici fatiche ovvero avrebbe imparato a governare le dodici energie divine nascoste in ogni uomo: la risolutezza, l’intelligenza, l’equilibrio, la conoscenza, la forza, la volontà, l’amore, l’intuizione, l’impersonalità, l’aspirazione, il servizio, l’illuminazione”
“E come poteva imparare a usare l’energia della scossa delle verità?”
“Allenandosi. Ma per allenarsi qual è la prima cosa che bisogna fare?”
“I muscoli?”
“No Ste; la prima cosa è la conoscenza! bisogna conoscere ciò che va affrontato”
“Il nemico?”
“Non ci sono nemici; solo ciò che ancora amico non è”
“E chi gli ha fatto conoscere ciò che doveva Affrontare?”
“La voce! Sicuro che vuoi che vada avanti? Poi diverrai ricercatore anche tu e vorrai essere amico di ciò che ora è nemico”
“Non so cosa farò e non puoi essere tu a dirmelo se nemmeno io lo so. Quindi vai avanti”
“La voce spiegò a Eracle che per poter utilizzare la scossa avrebbe dovuto conoscere e diventare amico delle cinque verità”
“Dimmele!!!”
“Ricordatele perché io non sono come quella sfera luminosa e non te le ripeterò ogni giorno, tantomeno di notte:
Cercati dentro e sii sempre
Conosci e guida i tuoi pensieri
Di’ quello che pensi
Fai quello che dici
Amati negli altri”
“Difficili! Come posso conoscerle e diventare loro amico?”
“Allenandoti a farlo. Comunque avevo ragione: vedi che sei già un ricercatore della verità?”
“Sento che questa non è una semplice storia, nonno.

Dove l’hai letta?”
“Da nessuna parte”
“Allora chi te l’ha raccontata?”
“Nessuno”
“E come la sai?”
“Semplicemente la so. Ti dirò un segreto, un altro, l’ultimo, che è anche un indizio, il punto di partenza per la tua ricerca: quella sfera luminosa che di notte tormentava Eracle, è dentro di te, come è dentro di me.

Com’è tardi, nonna mi aspetta! A domani Ste. Con una nuova storia. Di questa non parleremo più! Anche se in realtà ne parleremo sempre”.

 

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