Non ho ascoltato le voci della notte
I pensieri erano contorti
vagabondavano tra le nuvole nel cielo.
Avevo il mal di mare
e tracannavo rum per farlo passare
tanto non avrei mangiato
Il cuoco era stato appena licenziato
Seppur camminassero persone
quel pavimento lucido
rifletteva il soffitto dipinto di stelle.
Nel silenzio incontrai un uomo,
raccontava i sogni,
fatti di pallidi fantasmi
nascosti tra le ombre del sole.
I silenzi stan con le persone,
son nati vuoti e non si riempiono di cose materiali.
Non mi restava che la fantasia,
follia quel gioco delle carte
il re di cuori sposò la vergine
per ballare con lei un sensuale tango
su eterne melodie che scorron nelle vene.
©® Foto di Vincenzo Cerasani
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