L’etica del disprezzo

DI RICCARDO ANCILLOTTI

Nel corso degli anni ho maturato una certezza:
Chi ha un lavoro sicuro e guadagna bene, non puo’ mai capire fino in fondo la condizione di chi non sa come fare a dare da mangiare e vestire i propri figli.

Non lo puo’ capire, forse, perche’ e’ troppo preso dal proprio tenore di vita e non ha tempo per studiare un minimo di Storia dell’umanita’!
L’umanita’ lo ha eletto a “benestante” e questo e’ tutto quello che c’e’ da sapere, oltre a difendere questa sua condizione.

I nostri vecchi, conoscendo davvero i sacrifici che hanno fatto per tirare avanti la famiglia, non disprezzavano i piu’ poveri, come molti fanno adesso. Anzi, cercavano di aiutarli e rispettarli piu’ degli altri!

Anche se non si e’ studiato economia, si capisce al volo cosa e’ il necessario, il voluttuario, e il superfluo. Ma se siamo esseri umani, sappiamo che se non ci si cala nei panni altrui e’ impossibile riconoscere la nostra superficialita’ materiale!.

Oggi, molto piu’ di ieri, si e’ convinti che basti uno smartphone, un computer e guardare un po’ la TV per capire le cose del mondo. Da quelle piu’ piccole a quelle piu’ grandi.

Bene, non e’ cosi’! … o si studiano le cose o rimarremo dei piccoli superficiali, anche se siamo dirigenti di azienda, direttori di banca, o manager finanziari!

Conoscere bene la propria materia lavorativa e’ solo, una foglia in un albero, che non autorizza nessuno a disprezzare il resto della pianta!..

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