Libri. “Accabadora” di Michela Murgia, romanzo incentrato sull’universo femminile

di Antonella Trocini

Titolo: Accabadora
Autore: Michela Murgia

Anni ’50, Soreni, Sardegna. La piccola Maria è una
“fill’e anima”. Quarta e ultima nata, viene adottata da una nubile benestante. Sono gli anni in cui nell’entroterra sardo è diffusa la “fillus de anima”. Un’espressione della lingua sarda che sta ad indicare una pratica che consiste nell’affidare spontaneamente il proprio figlio biologico ad a altrui, generalmente senza figli, appartenenti alla stessa comunità, non necessariamente alla stessa rete familiare.

Maria crescerà in un clima completamente diverso da quello che aveva a casa sua: avrà affetto da parte della donna, avrà la possibilità di studiare e imparerà il mestiere di sarta. Ma la donna le nasconderà una parte di sé molto particolare. Conduce una doppia vita. Di notevole importanza, scoprirete poi durante la lettura, sarà questa frase: “Ha chiesto lui di me?” …
Inoltre, una cosa ancora più interessante , dice di sé stessa
“Io sono stata l’ultima madre che molti hanno visto”.

Un aspetto che colpisce è l’ambivalenza temporale del romanzo.

L’attaccamento alle antiche tradizioni e la superstizione spirituale.

Allo stesso tempo Michela Murgia tratta argomenti complessi ed attuali.
“Accabadora” è un romanzo incentrato sull’universo femminile.
Le decisioni e le azioni compiute, hanno come uniche protagoniste le donne.
Questo è un romanzo sulla morte, sulla vita, su una ragazza, “nata due volte”.
La storia narrata, ha un notevole impatto emotivo.
Da leggere. Sicuramente forte. Pone l’accento, anche se in maniera delicata, su argomenti di notevole impatto sull’animo umano.

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