Libri. ‘Terra perduta’, di Ann Moore, primo libro di una bellissima trilogia

TITOLO: “TERRA PERDUTA”

EDITORE: SUPERBEAT

Siamo in Irlanda, nel XIX secolo, e la famiglia O’Malley, un tempo benestante, vive in povertà coltivando patate, come la maggior parte della gente umile.

La giovane Gracelin O’Malley è bellissima e vive felice, nonostante la miseria, col padre, la nonna e i fratelli, circondata dall’amore. La madre muore in un incidente nel quale il fratello resta invalido; la famiglia coltiva patate e deve pagare, come tutti i contadini, un affitto gravoso ai proprietari inglesi.

Quando arriva la carestia la famiglia rischia di perdere la terra, ma la salvezza arriva da Bram Donnelly, un ricco nobile, vedovo, che si invaghisce di Gracelin e che lei accetta di sposare per salvare la famiglia dalla povertà. Dopo una iniziale felicità, Bram si rivela arrogante, crudele e Gracelin deve subire molte umiliazioni e anche violenze. La “Grande carestia” riduce tutta l’Irlanda a una moltitudine di affamati, di morti, mendicanti, di malati che gli ospedali non riescono ad accogliere e, in questo scenario, iniziano le rivolte del popolo oppresso dalla nobiltà e dalle tasse che impone loro. Il Paese si riempie di accattoni, di gente che muore per strada a causa della fame e delle epidemie. In questo contesto nasce nei contadini l’odio per i ricchi che li sfruttano e si riuniscono di nascosto per progettare rivolte. Tra i rivoltosi ci sono Sean, il fratello di Grace, e Morgan, suo amico e da sempre innamorato di lei.

Gracelin è un esempio di modernità, di attaccamento alla famiglia, di principi morali messi in pratica quotidianamente, di coraggio e di resilienza. Una bellissima figura che ama, sopporta, reagisce, cade e si rialza. L’amore che lega lei e Morgan sarà un filo che non si spezzerà mai.

Quando Bram muore la situazione precipita e Gracelin dovrà fare una scelta dolorosa e lasciare l’Irlanda.

Nel romanzo, Sean è il fratello affettuoso, molto intelligente e impegnato nella lotta clandestina, nonostante le sue menomazioni e la salute cagionevole.

Morgan è la giovinezza ardita, la forza, il coraggio e la passione. Bram è la ricchezza, l’arroganza e il potere, in nome del quale non esita ad infliggere crudeltà.

Julia è l’amica che non abbandonerà mai Gracelin e l’aiuterà a sopravvivere.

Altri personaggi sono importanti: il padre e la nonna di Gracelin e altri che, pur sembrando di minore importanza, non lo sono affatto.

La narrazione ci porta nell’Irlanda d’inizio Novecento e ci rende partecipe di una storia d’amore e dei primi movimenti indipendentisti, mostrandoceli con una visione “umana” che genera una profonda immedesimazione.

L’ Irlanda narrata nel romanzo è proprio quella di metà Ottocento e viene raccontata in modo epico, ma anche umano.

Il linguaggio usato è fluente e scorrevole, la descrizione dei personaggi è precisa e gli eventi si susseguono in modo incalzante e appassionante.

Gracelin genera nel lettore un sentimento di profonda ammirazione e compenetrazione affettuosa nel seguire le vicende della sua vita e nel constatare quanto grande sia la sua capacità di affrontare gli eventi dolorosi, i lutti strazianti, reagendo ad ogni cambiamento con forza e coraggio, seppur enormemente provata, fisicamente e psicologicamente.

Leggendo il libro non si può fare a meno di provare emozioni contrastanti: rabbia, compassione, consapevolezza di eventi realmente accaduti ai quali mai si pensa e che anche i libri di storia mettono poco in risalto, ammirazione per la forza di un popolo oppresso e dolcezza, mista a tristezza, per la bellissima Gracelin.

Il romanzo appassiona e, finita la lettura, non si vede l’ora di leggere il seguito. Assolutamente consigliato.