L’importanza dei vissuti emotivi

DI PINA COLITTA

Un vissuto emotivo esiste anche in virtù del tempo e dalle condizioni del tempo come la pioggia, la neve.

Tutto può descrivere un vissuto emotivo, come una improvvisa pioggia che contestualizzata ad un evento, che ha disturbato il nostro vissuto, si trasforma in un pianto che sembra non passare mai perché quella pioggia viene stigmatizzata in un momento straordinario, quale può una situazione emotiva.

E quando si vivono queste emozioni, collegate ad un evento straordinario quale può essere una pioggia estiva il dubbio è se rimanere oppure andare via ed uscire col temporale . . .

Ora, parafrasando può essere il pianto (pioggia) che non ci rende lucidi e affrontare le intemperie; eppure se non si ha paura di uscire con quel temporale potrebbe essere la soluzione giusta per una situazione stressante.

Ho fatto riferimento ad una situazione simbolica pioggia/ lacrime così come accadeva nell’Antico Egitto quando gli egizi pensavano che gli dei valutassero le persone per le azioni fatte durante la vita per cui da una parte si rappresentava il cuore dall’altro una piuma; il cuore doveva bilanciare con il suo peso quello della piuma solo così si veniva riconosciuto il diritto di andare nel mondo dei morti.

In pratica la pesatura del cuore in realtà rappresenta la bilancia della giustizia che è arrivata fino alla nostra cultura…

Anche in una relazione infatti c’è la difficoltà di essere giusti, di fare la cosa giusta quando la persona che si ama vive un’inquietudine travolgente che travolge appunto anche chi sta accanto.

Possiamo dire chiaramente che pensare con certezza di aver fatto la cosa giusta è quasi impossibile perché la giustizia non può essere definita facilmente nel mondo delle relazioni.

Il senso di colpa proprio legato a determinate scelte che fanno stare male qualcun’altro

Sicuramente serve molto coraggio.

Parola che prende in prestito dal latino “core habeo” e significa ho cuore quindi per pesare il cuore ci vuole il cuore. L’unico modo di affrontare il disagio profondo dell’altro s potrebbe essere proprio quello di utilizzare il cuore le proprie emozioni.

Verso le emozioni è possibile occuparsi delle emozioni. E questo vale sempre in una relazione.

Esiste una grande difficoltà che è quella di sentire che il conforto dell’altra persona dipende da sé e soltanto entrando in contatto con quello che si sente e che si prova, solo in questa maniera, è possibile affrontare le emozioni dell’altro, le quali possono diventare invadenti al punto da sembrare le proprie emozioni.

Fare un distinguo tra le proprie emozioni e quelle dell’altro è assolutamente difficile in una relazione amorosa, tutto sembra essere fuso, eppure è proprio facendo una distinzione che ci si dà la possibilità del conforto e di prendere conforto.

Il conforto significa essere forti insieme e non alternativamente perché spesso il disagio nasce dal dover sopportare il male dell’altro che gira le spalle. A questo punto bisognerebbe avere pazienza perché la soluzione sta proprio nel conforto di entrambi dove ripeto conforto vuol dire coraggio e lo si associa ad un vissuto più importante, quel vissuto è proprio la casa.

Spesso esiste una difficoltà di stare nei rapporti quando per un motivo per l’altro ci si mette da parte…

“Se questa città non dorme
Allora siamo in due
Per non farti scappare
Chiusi la porta e consegnai la chiave a te
Adesso sono certo della differenza tra prossimità e vicinanza
È il modo in cui ti muovi in una tenda in questo mio deserto
Sarà che piove da luglio
Il mondo che esplode in un pianto
Sarà che non esci da mesi
Sei stanco e hai finito i sorrisi soltanto
Per pesare il cuore con entrambe le mani ci vuole coraggio
E occhi bendati
Su un cielo girato di spalle, la pazienza, casa nostra, il contatto
Il tuo conforto ha che fare con me
È qualcosa che ha che fare con me
Se questa città confonde
Allora siete in due
Per non farmi scappare
Mi chiuse gli occhi e consegnò la chiave a te
Adesso sono certo della differenza tra distanza e lontananza
Sarà che piove da luglio
Il mondo che esplode in un pianto
Sarà che non esci da mesi, sei stanco e hai finito i sorrisi soltanto
Per pesare il cuore con entrambe le mani ci vuole coraggio
E occhi bendati
Su un cielo girato di spalle, la pazienza, casa nostra, il coraggio
Il tuo conforto ha che fare con me
È qualcosa che ha che fare con me, oh
Sarà la pioggia d’estate o Dio che ci guarda dall’alto
Sarà che non esci da mesi, sei stanco e hai finito e respiri soltanto
Per pesare il cuore con entrambe le mani mi ci vuole un miraggio
Quel conforto che ha che fare con te
Quel conforto che ha che fare con te
Per pesare il cuore con entrambe le mani ci vuole coraggio
E tanto, tanto, troppo, troppo, troppo
Troppo amore”
Tiziano Ferro e Carmen Consoli.

 

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