L’importanza dell’amicizia nella nostra vita (quarta ed ultima parte)

DI PINA COLITTA

E per finire questa riflessione sull’amicizia, ci concentriamo sul miglior amico.
Intanto chi è il miglior amico? Un amicizia intensa è come se guardassimo noi stessi nello specchio. Esiste un’azione più vicina se non quella di guardarsi nello specchio? E allora la vicinanza costituisce la base di amicizia, per cui il nostro migliore amico è qualcuno con cui ci piace coltivare una intimità… fuori misura!

Questo porta ad elevare il livello delle aspettative che nutriamo nei suoi riguardi. Se si soffre per una situazione di emergenza, fisica, situazionale o emotiva, e abbiamo bisogno di parlare, ci aspettiamo che il nostro migliore amico debba mollare tutto e correre al nostro fianco, magari senza neanche chiederlo, che possa intuire o capire il nostro bisogno non dichiarato.

E qui un altro numeroso numero di persone si sta chiedendo quanto il suo reputarsi amico di qualcuno sia veramente valido.

Secondo gli psicologi sociali Carolyn Weisz e Lisa F. Wood (Università di Puget Sound, Washington) c’è un forte elemento che determina un altrettanto forte attaccamento nell’amicizia oltre all’intimità: il sostegno sociale all’identità, il modo in cui un amico capisce, e poi sostiene, il nostro senso di sé nella società o nel gruppo, o meglio il nostro essere riconosciuti come individui con determinate e personali caratteristiche che si esprimono realizzando una specifica identità all’interno di un ambiente sociale: religione, gruppo etnico, ruolo sociale, o anche l’appartenenza a un club speciale.

Insomma si diventa migliori amici con persone con cui si ha una certa intimità, che fa aumentare la nostra autostima…

Le due ricercatrici Weisz e Wood hanno stabilito che il desiderio di sostegno all’identità è così forte, tanto che un amico può fare la differenza per la persona che ha problemi di dipendenza (alcool, farmaci, affetti, cibo…).

In pratica è più facile legarsi a persone che sostengono la nostra identità sociale ed è più opportuno allontanarsi da coloro che non lo fanno. Possiamo anche cambiare amici quando i nostri soliti amici non supportano la visione attuale di noi stessi. La maggior parte di noi preferisce pensare che bisogna amare gli amici per quello che sono, non per i modi in cui essi sostengono un amico.

Questa convinzione spesso da favola metropolitana e vagamente narcisistica, come ci insegna la psicoanalisi moderna.

In generale i cambiamenti di vita inducono un cambiamento delle amicizie non solo in relazione agli eventi traumatici, ma anche dopo grandi eventi della vita come il matrimonio, la paternità e il divorzio si può facilmente cambiare il nostro migliore amico per sostituirlo con un altro che più empaticamente, può comprendere un certo problema perché vissuto da lui stesso.

Da adulti può essere complicato mantenere un’amicizia perché si vivono realtà che possono essere distruttive: delusioni, responsabilità, lavoro, famiglia, cura di genitori anziani assorbono tutto il tempo e le energie e ci rende conto che per mantenere un amicizia bisogna… farne un lavoro!

E allora è bene ricordare che per mantenere una vera amicizia è necessario cercare di facilitare la comunicazione interpersonale. Dobbiamo essere disposti ad estendere noi stessi, per condividere la nostra vita con i nostri amici, per tenerli al passo con quello che sta succedendo a noi e in questo modo, dobbiamo ascoltarli e offrire sostegno. Infatti studi dimostrano dimostrano che la vicinanza fisica, mentre aiuta a “fare amicizia”, ha scarso effetto sulla capacità di mantenere un rapporto di amicizia nel tempo.

Non è strano questo se alla vicinanza fisica non esiste “interazione” cioè se non si interagisce. Si può mai interagire con un amico che non si racconta? E poi infine per mantenere gli amici bisogna essere positivi. Perché se l’amicizia richiede la necessità di un’auto-rivelazione, questo non significa che abbiamo una licenza illimitata di sfogarsi dicendo il peggio.

L’intimità che coinvolge la relazione amichevole deve essere piacevole, anche quando gli argomenti non sempre lo sono, bisogna sforzarsi di condividere con positività. Più una situazione è piacevole e ci arricchisce, più ci dà benessere anche nell’inquietudine e nelle difficoltà, tanto più siamo disposti a spendere quell’energia che serve per mantenerla viva.

Infine credo che le parole e la sensibilità di un’amica poetessa possano aiutarci a riflettere e a comprendere quanto sia importante avvicinarsi
all’altro per saggiare la “sua” visione dell’amicizia.

 

L’amicizia

Quando il mio tacer

Il cuor tuo non smette di ascoltare

Quell’alchimia misteriosa

Che è vivace sentimento

Quel rapporto paritario

L’Amicizia è un dir di tanti

Ma nel cuor di pochi vive

Quell’ascoltare, il confidare

Il religioso e tacito silenzio

Che sacro è un custodir dell’animo

Come oro

Dentro le segrete d’un antico castello.
Grazia Annicchiarico

Immagine free tratta da Pixabay

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