L’inquinamento luminoso: quali rischi per la salute

L’inquinamento che uccide: la luce artificiale spazza via la bellezza dell’universo

L’inquinamento luminoso è una delle forme di inquinamento più sottovalutate: eppure l’alterazione della quantità naturale di luce presente nell’ambiente notturno provocato dalle luci artificiali ha conseguenze profonde, sugli ecosistemi e sulla nostra salute.

Gli impianti di illuminazione pubblica rappresentano in linea di massima la fonte maggiore di inquinamento , nonostante l’utilizzo da parte delle pubbliche amministrazione di lampioni con la luce rivolta verso il basso e con lampade a risparmio energetico, il fenomeno tende a crescere insistendo sui disagi che arrecano danno all’ambiente e alla popolazione.

Il fenomeno colpisce anche siti incontaminati che durante il giorno sembrano essere intoccati dall’uomo, mentre nelle ore notturne sono vittime dell’inquinamento luminoso. La luce, infatti, si propaga per centinaia di chilometri dalla sua sorgente danneggiando in questo modo i paesaggi notturni, anche nelle aree protette, come i parchi nazionali.

La causa principale dell’inquinamento luminoso è data dalle emissioni di impianti di illuminazione esterna non a norma, ovvero quegli impianti che non emettono solamente la luce funzionale alla visione notturna, ma ne disperdono una buona parte in altre direzioni.

LE “DANNOSISSIME” LAMPADE A LED-Ruolo fondamentale è dato dalle lampade a led che si stanno ampiamente diffondendo, in particolare nel settore dell’illuminazione pubblica, grazie ai loro bassi consumi, contribuiscono ancor più alla causa : questo è legato al fatto che utilizzano luce con forti componenti bianco-blu che viene diffusa molto di più dalle molecole dell’atmosfera rispetto alla luce con una componente prevalente verso il giallo, come quella dei sistemi di illuminazione al sodio alta pressione.

Il fenomeno determina un aumento del livello di inquinamento luminoso in prossimità dalle sorgenti, fino ad alcune decine di chilometri,  mentre lo riduce lontano poiché la luce blu si è già diffusa.

LA SITUAZIONE ITALIANA-In Europa, l’Italia è il paese sviluppato con la percentuale più elevata di territorio inquinato dalla luce artificiale a livello mondiale. Secondo l’atlante  mondiale dell’inquinamento luminoso i paesi con le popolazioni meno colpite da inquinamento luminoso sono il Ciad, Repubblica Centrafricana e il Madagascar, dove più di tre quarti degli abitanti vivono in condizioni di cielo incontaminato.

I paesi e territori con le più alte aree non colpite da inquinamento luminoso sono la Groenlandia dove solo 0,12 per cento della superficie non presenta cieli incontaminati, la Repubblica Centrafricana con lo 0,29 per cento, il Niue con 0,45 per cento, la Somalia (1,2 per cento) e la Mauritania (1,4 per cento).

NEL MONDO-Per contro, il paese maggiormente colpito dall’inquinamento luminoso è Singapore, dove l’intera popolazione vive sotto cieli così luminosi che l’occhio non è in grado di adattarsi completamente alla visione notturna. Singapore non è da solo.

Ci sono altri paesi dove si registrano alti livelli di inquinamento luminoso e in cui oltre il 50 per cento della popolazione vive sotto a cieli molto luminosi: Kuwait (98 per cento), Qatar (97 per cento), Emirati Arabi Uniti (93 per cento), l’Arabia Saudita (83 per cento), Corea del Sud (66 per cento), Israele (61 per cento), Argentina (58 per cento), la Libia (53 per cento), e Trinidad e Tobago (50 per cento).

Tra i paesi del G20, l’Arabia Saudita e Corea del Sud hanno la più alta percentuale di popolazione esposta a cielo estremamente luminoso, mentre la Germania è la meno inquinata. I territori di Italia e Corea del Sud sono i più inquinati tra i paesi del G20, mentre l’Australia è la meno inquinata, un fattore legato anche alla densità di popolazione.

RISCHI PER LA SALUTE- L’inquinamento luminoso ha effetti dannosi anche per gli animali migratori, come le tartarughe o gli uccelli. Studi scientifici hanno accertato che sono tutte queste luci cittadine a fargli perdere la bussola. È come se non ricordassero più la rotta giusta. Ma anche sugli esseri umani: l’effetto più grave è la riduzione della produzione di melatonina, il principale ormone regolatore del nostro orologio biologico interno. La sua secrezione, da parte della ghiandola pineale presente nel cervello, è regolata dalla presenza di luce: quando lo stimolo luminoso arriva alla retina, la secrezione di melatonina si arresta, per riprendere solo al sopraggiungere del buio.

La straordinaria importanza della melatonina risiederebbe nella sua capacità antiossidante di inibire l’insorgenza del cancro, proteggendo il DNA dai potenziali danni. Uno studio condotto dall’Organizzazione Mondiale della Sanità sull’inquinamento luminoso, infatti, ha evidenziato un’incidenza di tumore al seno più alta nelle donne impegnate nel turno di notte, mentre i maschi sarebbero a rischio cancro alla prostata.

da bluedossier.it

*immagine ansa

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