Lo stile di vita che protegge dai calcoli renali

di Cristina Piloto (biologa/nutrizionista)

Il 6-7% degli italiani soffre di sintomi causati da calcoli ai reni (i portatori asintomatici sono molti di più).
Esiste una relazione con il modello alimentare occidentale?
Uno stile di vita salutare protegge da insorgenze e recidive dei calcoli? Si. L’alimentazione e lo stile di vita che proteggono dalla maggior parte delle malattie degenerative prevengono anche i calcoli ai reni. Con qualche specificazione, che è bene conoscere.

I calcoli sono masse dure che si formano nelle vie urinarie e che possono provocare dolore, sanguinamento, infezione e ostruzione del flusso di urina. Sono più frequenti in adulti e anziani. Possono essere costituiti da acido urico (nel 10-15% dei casi), cistina, struvite (meno frequenti, a seguito di infezioni), ma soprattutto da ossalato di calcio (o fosfato di calcio se le urine non sono acide).
Di seguito i fattori di rischio e di protezione.
Acqua. Per molti anni l’unico consiglio dato ai pazienti con calcoli è stato di bere/urinare di più (e di evitare la disidratazione da calore e sudorazione profusa). Bere a sufficienza, infatti, diluisce nelle urine i sali che possono formare calcoli, non riduce l’effetto di molecole che proteggono dalla formazione di calcoli, e aumenta l’eliminazione di eventuali cristalli. Ma ha senso acquistare acque oligominerali e minimamente mineralizzate (poverissime di calcio e altre sostanze disciolte)? Pare di no.
Dal punto di vista sanitario il successo delle acque minimamente mineralizzate non ha fondamento, dato che acque abbastanza dure, con residuo di calcio e magnesio piuttosto alto, oltre ad associarsi a protezione cardiovascolare non sembra nuocciano ai calcoli renali, mentre le acque leggere sono povere anche di fattori protettivi come il magnesio, nonché di calcio, che per paradosso protegge dai calcoli di calcio.
Se proprio si vuole berle va bene, magari alternandole con quelle più mineralizzate.
Altre bevande. Alcune hanno effetti positivi aumentando il pH e/o il volume urinario: spremute di arancia o di limone, caffè, tè verde, birra e vino (ovviamente senza esagerare visto che contengono alcool).
Il succo di mirtillo è molto utile in caso di calcoli da infezione urinaria.
Altre bevande possono invece favorire i calcoli per eccesso di ossalato (tè nero) o per altri motivi: succo di pompelmo o di mela, e cola, che unisce un’azione decalcificante sulle ossa. Aumentano il rischio anche le bibite zuccherate, sembra per il carico di fruttosio, saccarosio e acido fosforico; e gli energy/sport drink.
Proteine. Una dieta ricca di proteine (soprattutto animali) è rischiosa, perché determina con vari meccanismi eccessi di calcio, ossalato e acido urico nell’urina, carenza di citrati protettivi e aumento dell’acidità urinaria.
Per quanto riguarda i calcoli da acido urico sono da evitare o da ridurre fortemente i frutti di mare, acciughe, sardine sott’olio, aringa, caviale, frattaglie, estratti e brodo di carne, cacciagione, carni rosse, in quanto molto ricchi in purine.
Sale. Una dieta con moderata riduzione del sale corregge l’eccesso di calcio nelle urine.
Frutta e verdura. Proteggono efficacemente dai calcoli, per il basso contenuto di sodio e l’alto contenuto d’acqua, di potassio e magnesio, di fibra alimentare, e grazie all’alto potere alcalinizzante per il contenuto di bicarbonati e citrati. Per i calcoli da ossalato è utile però ridurre alcune verdure e frutta particolarmente ricchi di questo componente, come gli spinaci, le bietole, il rabarbaro, le barbabietole rosse, i frutti di bosco e le nocciole. Anche il cioccolato andrebbe limitato. Quando assunti, questi alimenti dovrebbero essere introdotti insieme a una fonte di calcio per ridurne l’assorbimento intestinale.
Latte e latticini. La riduzione del calcio alimentare non è consigliabile, perché non riduce il calcio urinario (che si mantiene a spese dei depositi nelle ossa), e aumenta l’assorbimento intestinale di ossalati, la loro presenza nelle urine e la formazione di calcoli. Dato però che fonti molto ricche di calcio come i formaggi sono in genere ricche anche di sodio e proteine animali, è consigliabile assumere gran parte del calcio da fonti vegetali come mandorle, legumi, cavoli ecc.
Carboidrati e grassi. Un alto consumo di zucchero aumenta le perdite di calcio con le urine e la formazione di calcoli. I diabetici con cattivo controllo della glicemia perdono glucosio con le urine, e insieme anche calcio, con maggior formazione di calcoli. Una dieta ricca di grassi e colesterolo si associa a più ossalati nelle urine. Al contrario un buon consumo di pesce ricco di omega-3 riduce le perdite di calcio e gli ossalati nelle urine.
L’obesità, un alto indice di massa corporea e il grasso addominale favoriscono i calcoli al rene, soprattutto di acido urico.
Esercizio fisico. I benefici dell’esercizio comprendono anche una protezione dai calcoli, perché controlla il peso, migliora il flusso sanguigno renale e la risposta all’insulina, riduce lo stato infiammatorio generale. Purché si beva adeguatamente durante e dopo.

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