L’ombra

DI ANTONIO MARTONE

 

Non c’è niente da fare! L’ombra ti segue ad ogni passo: ti sforzi di non vederla ma ogni tentativo è vano.
Qualche volta, più energico del solito, accendi una torcia e gliela scarichi addosso: l’ombra si illumina e sparisce. Finalmente.

T’illudi d’essertene affrancato, ma la torcia s’esaurisce e l’ombra si stampa ancora una volta laddove era sempre stata: sul terreno accanto a te, anzi dentro di te, nel più profondo del tuo cuore.

E’ nata con te, è cresciuta e si è sviluppata con te. È costruita con materiale preso dalle tue cicatrici. E’ diventata più oscura quando hai subito i tuoi lutti e quando la vita ha abbandonato il sorriso della tua giovinezza. E’ la tua compagna di sempre.

Hai cercato di fartela amica: l’hai blandita, l’hai accarezzata, l’hai maledetta, l’hai decorata. Hai cercato tante volte – la notte – di non vederla. Nella notte, però, al contrario, quella diventava gigantesca e ti ghermiva fino ad annullarti, facendoti diventare tutt’uno con essa. E allora, allora sì, ti sei sentito perduto.

Hai dovuto rinunciare a liberartene e allora hai capito: l’ombra è più te di te stesso. Quell’ombra è fatta dello stesso colore del tuo sangue. È ciò che non afferrerai mai. È lo sfondo di tutte le tue parole, è l’orizzonte di tutte le tue speranze, è la prospettiva entro cui emerge interamente la tua vita.

Quando scrivi le pagine della tua vita, devi rassegnarti, fra te e le tue pagine ci sarà sempre lei, l’ombra.
Un giorno, però, anche l’ombra se ne andrà. Quel giorno, sarai tu a prendere il suo posto e, ormai ombra di altri, per qualche tempo, sarai fedele compagno della memoria di coloro che ti hanno amato.

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