Lorenzo Quinn e le mani che raccontano storie

DI ILARIA PULLE’DI SAN FLORIAN

Building Bridges è una delle opere più conosciute dell’artista Lorenzo Quinn, affermato scultore contemporaneo, il quale spesso ricorre alla rappresentazione di gigantesche mani, modellate secondo pose suggestive ed installate in luoghi particolarmente originali, in grado non solo di catturare un’attenzione prettamente estetica, al contrario dirette a sensibilizzare sul tema ambientale, argomento particolarmente caro all’autore.

Visibile a Venezia, nel 2019, all’ingresso dell’Arsenale, la gigantesca installazione – 15 metri di altezza per 20 di lunghezza – rappresenta sei coppie di braccia che si innalzano da punti opposti, le cui mani finiscono per intrecciarsi tra di loro.

Ogni coppia di mani, a propria volta, compie un gesto diverso, a rappresentare simbolicamente una connessione estrinsecantesi in una summa di valori universali.

Saggezza, speranza, amore, aiuto, fede e amicizia, secondo un’unione atta a caratterizzare l’intera umanità in un progetto di condivisione e comunanza, ed utilizzando le mani in qualità di simbolo di energia ed originalità.

Quinn, il quale da sempre ammira i grandi scultori del passato, si ispira a Michelangelo, Bernini e Rodin, e sceglie volutamente di rappresentare una delle parti del corpo umano tecnicamente, e stilisticamente più difficili da proporre, eppure di grande impatto e forza data la capacità di amare, odiare, creare e distruggere, in un continuo vortice di sensazioni e sentimenti senza soluzioni di continuità.

All’opera non sono state risparmiate critiche, anche in relazione ad un nuovo progetto, in programma sul lago d’Iseo, che prevede l’installazione di due braccia impegnate a sostenere il globo terrestre, considerato il luogo prescelto, già teatro, qualche anno fa, di The Floating Piers, la suggestiva passerella fluttuante di Christo e Jeanne-Claude, peraltro molto apprezzata dalle migliaia di visitatori – oltre 100.000 solo nei primi due giorni – che vi si sono recati.

Qualcuno ha ipotizzato un tentativo di Quinn di sfruttare un’idea già collaudata e favorevolmente accolta, ma la tesi in questione non appare condivisibile, sia poiché il progetto rientra di diritto tra quelli usualmente presentati dall’artista, quindi difficilmente alla ricerca di consensi esulanti dalla consueta sfera d’azione, sia perché come specificamente dimostrato nel caso di Venezia.

Le mani di Quinn rappresentano un omaggio alla città patrimonio mondiale dell’umanità, nonché città dei ponti, materialmente e psicologicamente lontana da muri e barriere, luogo ideale per la divulgazione di un forte messaggio di coesione e pace.

You are the world, la nuova idea, propone una forte immagine di fragilità del mondo, oggi come non mai nelle nostre mani, impegnate a sorreggere la Terra in un progetto di salvezza e sicurezza.

L’opera sarà inaugurata a Sulzano nel 2023, in occasione di Bergamo e Brescia Capitali della Cultura 2023…

Immagini web: Building Bridges, Venezia 2019, courtesy of Lorenzo Quinn
You are the world, progetto Lago d’Iseo 2023

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