L’ultima terrazza

DI GIOVANNI DE LUCIA

Non immaginavo che la tua lama tagliasse questa vita come la luna fa con la notte. Ho sparso le mie lacrime in questo assurdo cielo, sperando che tornassero giù come stelle cadenti.

Sai, si costruiscono i desideri come le perle, dai grani della sabbia. Nel cercare la mia rosa di mare, stanco mi sono abbracciato ad un maggiociondolo. Il suo profumo, il suo corpo liscio, la linfa verde del suo tempo, mi hanno scaraventato nel centro di un pentacolo ed io ho danzato per i suoi semi.

Chiedo alla più grande guerriera frigia la stessa pietà che ha avuto per suo figlio. Io su questa rena, tra il suo sonno ed il mio mare, conto grani di sabbia per farne un canapo di perle, che mi possa legare ai suoi fianchi.

Maja è l’ultima terrazza, l’ultimo affaccio ad una esistenza spesa per quella lama di luna e quel riflesso d’onda in cui cercare la poesia della vita.

Immagine tratta dal web

 

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