Mamme super e padri speciali

DI DANTE IAGROSSI

Tradizionalmente la figura femminile viene associata alla maternità ed alla dedizione verso la famiglia. Comunque, dal Novecento in poi, con la progressiva emancipazione delle donne, almeno in Occidente, questo ruolo è stato in certa parte ridimensionato, a volte, per il lavoro, per la politica o per altre scelte personali.

Comunque in genere sono poche le donne che rinunciano alla maternità, cercando nel contempo di realizzarsi anche sul piano lavorativo.
Anche nel mondo animale ci sono mamme del tutto occupate nella cura costante ed esclusiva dei figli, talvolta aiutate dai compagni, ma anche altre che non lo fanno affatto, o solo in parte, con decisioni drastiche e persino brutali.

Ma quali sono le mamme migliori? L’orsa polare viene lasciata da sola durante la lunga gravidanza, in cui si deve procurare il cibo da sé, per poter dare abbastanza latte al suo cucciolo.

Anche mamma ghepardo deve darsi da fare parecchio, con almeno 4 cuccioli per volta, per un paio di anni, finché non si staccano da lei e si creano un proprio gruppo.
Le mamme elefanti, dopo una lunghissima gravidanza, di circa 2 anni, si ritrovano con due grossi cuccioli, di circa 90 kg, ciechi. Li deve perciò pazientemente educare alterritorio e allo sviluppo ed uso dei sensi.

Per fortuna, al contrario delle precedenti, lasciate sole, possono contare su un vero team femminile ben affiatato e solidale, fatto di varie zie e sorelle aiutanti.
Una mamma di balenottera azzurra arriva a produrre fino a 427 litri di latte al giorno, per un “piccolo” dall’appetito formidabile. Questo cresce ad un ritmo molto veloce, aumentando di 4,5 kg all’ora e, in tutto, di più di un quintale al giorno: 50 poppate ogni giorno, assumendo 11 litri per volta.

Le mamme orche e di delfini tursiopi passano un mese intero senza dormire, non soltanto per allontanare i predatori, ma per dare tempo ai piccoli di sviluppare i primi strati di grasso isolante.
Le mamme polpo, dopo un periodo di stressante fatica , subito dopo aver deposto le uova, smettono di nutrirsi, tendono a perdere tentacoli e pelle, autolesionandosi, e muiono.

Altre madri invece mostrano comportamenti molto diversi. Le femmine di panda , se partoriscono due cuccioli gemelli, nutrono soltanto il più robusto dei due, abbandonando e facendo morire l’altro. Anche le cicogne non sono certo madri esemplari, scegliendo un solo piccolo e buttando fuori tutti gli altri. Le madri di criceto, trovandosi davanti nidiate numerose, arrivano a divorare i figli in più.

E i padri? In molti casi la loro funzione è quasi esclusivamente riproduttiva, ma ci sono vari esempi, con ruoli molto importanti e persino fondamentali per la vita dei figli.
I pinguini imperatore rinunciano a mangiare per molto tempo, allo scopo di proteggere e tener caldo un uovo, per tutto l’inverno, all’aperto sul ghiaccio.

Invece il cavalluccio marino mantiene le uova, fecondate e deposte dalla femmina, nel suo “sacchetto” ventrale, per una decina di giorni, fino alla schiusa.
I padri di cercopitechi di Hamlyn offrono un costante e provvidenziale aiuto alle neomamme, portando i piccoli in braccio nell’allattamento, dividendo con loro la cura e la pulizia.

Anche i lupi grigi sono padri apprezzabili, assai fedeli alle compagne, procurando loro del cibo dopo la nascita, curando personalmente i piccoli e poi addestrandoli alla caccia e alla sopravvivenza.

Quindi anche tra gli animali esistono bravi padri e buone madri. Alcune mamme però in certi casi si trovano a fare delle scelte drastiche, e per noi brutali, quando hanno più figli e limitate fonti di cibo a cui attingere: scelgono allora di accudire solo i figli dalla costituzione fisica più forte, che garantiscano una più sicura e solida discendenza.

foto da: voicebook.com

scrignodipandora
Latest posts by scrignodipandora (see all)

Pubblicato da scrignodipandora

Sito web di cultura e attualità