Marco Samuel, il potere immaginifico della musica

DI GINO MORABITO

Ispirato, sensibile, determinato. Intraprende il percorso musicale a tredici anni, dopo aver ascoltato alcuni cd di classica. Marco Samuel, pseudonimo di Marco Mandoliti, è un giovane pianista e compositore, diplomato presso l’accademia del Teatro alla Scala, che svolge la propria attività professionale per l’etichetta Ema Edition.

Il suo primo album full lenght, Scenery, è prodotto da Roberto Cacciapaglia e racconta di un viaggio avventuroso nella natura. Quello stesso viaggio simbolico, che ognuno dovrebbe intraprendere dal di dentro, imparando ad osservare il mondo con occhi nuovi.



Il linguaggio universale dell’arte è in grado di farci sentire più vicini alla nostra essenza.

«È possibile percepire sensazioni che nella vita quotidiana spesso non si ha modo di provare. La musica mi ha dato la possibilità di comunicare le mie emozioni più profonde, lasciandomi libero di esprimere la mia vera essenza.»

Tutto parte dalla melodia, che innesca la scintilla del processo compositivo.

«Solitamente l’ispirazione giunge accompagnata da una melodia, che poi sviluppo al piano. Il pianoforte gioca un ruolo fondamentale nella fase creativa. Altre volte può capitare che mi lasci intrigare da un’immagine.»

Un suggestivo susseguirsi di immagini sonore racconta Scenery, un’opera dedicata alla natura.

«Il messaggio che ho voluto attribuire al mio lavoro discografico, in ultima analisi, è proprio questo: “La natura è parte di noi e deve tornare ad essere protagonista”. Dopo aver esplorato numerosi generi musicali, dai pianisti contemporanei come Ludovico Einaudi, Philip Glass, Giovanni Allevi e Roberto Cacciapaglia fino alle ultime tendenze della musica pop, mi sono lasciato prendere da un innato desiderio di scoperta. “Scenery” è il racconto di un viaggio avventuroso nella natura.»

Un altro tema, connesso e conseguente, è quello della libertà. Il concept dell’album trova il proprio epilogo in Freedom, l’ultimo brano.

«“Freedom” è un brano composto circa un anno fa e racchiude, in sintesi, il significato di tutta la mia musica. Freedom come libertà, il diritto inalienabile di ogni essere umano. La felicità stessa è il risultato della sua ricerca interiore ed esteriore.»

Spesso si è costretti a vivere un’esistenza artificiale legata agli impegni, alle responsabilità quotidiane che impediscono di sentirsi davvero liberi e di soffermarsi ad ascoltare sé stessi.

«La libertà non va ricercata soltanto al di fuori, ma nella propria interiorità. Non si diventa pienamente liberi finché non ci si rinnova dal di dentro, il che implica la capacità di affrancarsi dalle convenzioni acquisite dalla società, diventando persone migliori.»

Uomo e artista, Marco Samuel, con la mission di trasmettere emozioni.

«Amo la musica e la vivo con estrema passione, cercando sempre di trarre dalle mie composizioni il massimo potenziale espressivo possibile. Ritengo, infatti, che l’obiettivo principale per un musicista sia quello di riuscire a trasmettere emozioni. La tecnica rappresenta un fattore necessario ma secondario, subordinato all’espressione artistica.»

Le note del compositore originario di Cosenza arrivano dritto al cuore e aprono un varco sul futuro, prossimo, imminente. Come la nuova fatica discografica.

«È in corso di progettazione un nuovo album incentrato, come concept, su quelle tematiche sociali per le quali penso sia fondamentale impegnarsi.»

In una società come la nostra, che induce all’omologazione, è necessario imparare a dar valore a quelle piccole e grandi diversità che ci caratterizzano.

«Il vero valore di ogni uomo consiste nel restare in linea con il proprio modo di essere, unico ed irripetibile: solo non conformandosi è possibile sbloccare il potenziale creativo ed immaginativo che è dentro di noi.»

Il risultato a cui ambire è l’edificazione di un mondo migliore, dal volto più umano. A partire dal nostro.

«Credo fermamente che il sogno di realizzare un mondo migliore, fondato sulla pace, dipenda innanzitutto dall’impegno individuale di diventare persone nuove. Il miglioramento individuale implica inevitabilmente un’evoluzione, un cambiamento di visione, imparando a non emettere giudizi, quanto piuttosto ad amare gli altri. Solo così riusciremo ad osservare il mondo con occhi nuovi.»

 

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