Mario Draghi ci fa respirare un poco di rinnovata dignità nazionale, oltre al fatto che al solo nominare il suo nome il primo effetto positivo è stato quello di veder precipitare lo spread: i mercati finanziari, ovviamente, apprezzano.
A parte queste considerazioni, in molti in queste ore mi chiedono: cosa ne pensa di Draghi al governo? Ci farà uscire dalle criticità?
Non è questa la domanda da porsi, bensì un’altra.
Potrà un grande economista come Draghi, contrastare le inevitabili misure oltremodo “lacrime e sangue” rese obbligatorie dal troppo alimentare il già mostruoso debito pubblico, dalla mala gestione della cosa pubblica, ma anche dell’emergenza sanitaria – Domenico Arcuri docet… – e da una serie di criteri negativi che, da troppi anni, hanno fatto calare drammaticamente la credibilità di questo paese agli occhi degli investitori e dei governi del resto del mondo?
Se, come immagino, malgrado le alte capacità e competenze di Mario Draghi, personaggio che stimo, gli italiani si ritroveranno a pagare un prezzo altissimo a breve e medio termine, non prendetevela con lui o con i ministri nominati nei vari dicasteri, che saranno migliori dei molti improvvisati arrivati dalla società civile.
Sarà semmai colpa di decenni di superficiale, quanto paradossale, gestione delle risorse pubbliche, e di una tendenza – anche da parte della popolazione – a non guardare mai al domani e al benessere della collettività, quanto all’oggi e a se stessi.
Un giorno, forse, in molti rimpiangeranno persino le misure “lacrime e sangue” arrivate con il governo Monti. Anch’esso un governo tecnico obbligatoriamente asceso per tamponare le falle di un sistema tradizionalmente dissennato.
*Immagine tratta dal web
- Giorni della vita - 28 Marzo 2024
- La solitudine - 28 Marzo 2024
- Giovanni Segantini, Pomeriggio nelle Alpi - 28 Marzo 2024