Marzo

DI FANTINO MINCONE

Tempo bizzarro di pioggia
mentre risuona lontano
l’eco di un grido di sole
che si perde nel cielo
sbrindellato da fulmini!

Tra canne palustri in acque
torbide i primi timidi fiori
ravvivano il ripido sentiero
che costeggia il torrente
di canterine cascatelle
tra cespugli spinosi
e primaverili profumi di iris.

Lentamente come le pellicole
nei proiettori dei vecchi film
mi ronzano pensieri come api
vorticanti nell’aria frizzante
su foglie che sfarfallano
in petali liberi e leggiadri
come carezze sulla pelle
al crepuscolo dei sogni
a rincorrere le stelle!

Un’ambrosia nel vento
espande profumo di cielo!
Vorrei essere nuvola
che sorride al vento
nello stupore dell’astro d’oro
nascosto dietro l’orizzonte
per chiudere le rugginose ante
di primavera a catinelle
e riscattare i troppi giorni
pallidi tra sguardi di rabbia
sorvolando valli che incantano
con le bugie dell’apparenza.

Immagine tratta da PixabayPubblicità

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