Massaggio Olistico – una medicina per l’anima

DI LUCIA CASTELLETTI

Mi sono trovata ad entrare in punta di piedi e con molto rispetto, nella magia del mondo olistico, nel momento in cui la vita mi ha messa di fronte a una difficile prova da affrontare. Un problema di salute importante che mi ha portata a mettere in discussione tutto il mio modo di vivere. Nel momento in cui mi è stata confermata una patologia oncologica, ho sentito cadere tutto ciò che mi circondava e tutto quello che avevo costruito negli anni con tanti sacrifici. Improvvisamente non contava più nulla.

Una sensazione di impotenza e di paura, hanno accompagnato quei primi giorni, come credo succeda a tutte le persone che ricevono una tale notizia. Siamo abituati a pensare a questo tipo di patologia come a qualcosa di irreversibile e nel momento in cui ci viene comunicata, risuona nella nostra testa quasi come una condanna a morte.

Da sempre ho avuto una grande attrazione per lo studio di tutto ciò che è attinente alla salute e all’alimentazione, considerandole come basi essenziali per il benessere umano e, guarda caso, negli anni precedenti alla scoperta di questa patologia, mi ero appassionata in particolar modo allo studio di tutte le più recenti ricerche scientifiche in campo oncologico e all’influenza dell’alimentazione nella prevenzione e nella cura dei tumori.

Purtroppo, ognuno di noi nell’arco della vita, ha perso dopo lunghe sofferenze, parenti, familiari, amici e colleghi di lavoro a causa di questa malattia, a volte ci sentiamo accerchiati. E a chi non è mai capitato di pensare “e se succedesse a me? Cosa farei? “. Me l’ero chiesto molte volte anche io e una mia idea a tal proposito me l’ero già fatta.

Quindi, dopo una prima fase di smarrimento, trasportata e sballottata nell’assurdo percorso in cui si viene catapultati dal sistema sanitario, ho capito che dovevo fermarmi. Si, fermarmi a pensare, uscire dallo stordimento del momento e dalla fretta imposta dagli ospedali che sembra quasi vogliano acquisirti a tutti i costi come loro paziente. Dovevo darmi tempo, tempo per comprendere cosa mi stava succedendo, per raccogliere le idee e soprattutto, accettare il momento che avrei dovuto affrontare come un percorso di vita dal quale apprende qualcosa d‘importante. Sostenuta da tutti i mie studi e da questa presa di coscienza, ho scelto il mio personale percorso e ho scelto le mie terapie.

Consapevole del fatto che le malattie sono un segnale che il nostro corpo ci invia, ho sentito di dover cercare quale fosse il messaggio che io dovevo conoscere, ma soprattutto capire cosa non andava nella mia vita per essere arrivata a tanto. Sapevo già, che il tumore è una malattia multifattoriale fortemente influenzata dall’alimentazione, dalla genetica e dall’ambiente, ma che giocano un ruolo determinante anche lo stile di vita, lo stress, lo stato d’ansia, i contrasti e i conflitti che ogni giorno la vita ci impone. Mi sono quindi soffermata ad ascoltarmi, a osservare la realtà che mi circondava, il mio quotidiano, la mia vita.

Purtroppo siamo immersi in un sistema sociale che ci impone ritmi incalzanti, a volte così pressanti da farci sentire la vita insostenibile, creando un inconsapevole senso di rabbia e frustrazione, ma dobbiamo stringere i denti e andare avanti, tempestati dalle continue pressioni dovute alle responsabilità verso la famiglia, i figli, il lavoro e i mille obblighi di cui siamo oberati. Una lista infinita di impegni che ci tengono sempre con il fiato sospeso e la preoccupazione di non riuscire a fare tutto. Soprattutto noi donne, pensiamo sempre a cosa dobbiamo fare un momento dopo, il giorno dopo, un mese dopo, a pianificare e organizzare, come se la vita fosse solo un’enorme agenda di appuntamenti, non rendendoci conto che pensiamo costantemente al futuro, perdendo di vista il momento che stiamo vivendo, cioè il presente, il qui e ora.

In un tale contesto collettivo, gli aspetti psicologici ed emozionali vengono estremamente sollecitati, creando spesso ripercussioni anche a livello psicosomatico. Spesso, trovandoci difronte a una grave malattia, questo labile castello di carte che è il nostro sistema di vita crolla, le cose che credevamo improrogabili e importanti perdono improvvisamente di significato e ci rendiamo conto finalmente che esistiamo anche “noi”.

Io ho deciso di ripartire da me, cercando di capire cosa fosse veramente importante per me, quali fossero i miei desideri, cambiando stile di vita e alimentazione, ma soprattutto decidendo di lasciar andare tutto ciò che non potevo cambiare e scegliendo di vivere la malattia come un personale percorso di crescita interiore.

Da quel momento un invisibile filo di coincidenze (se così vogliamo chiamarle), mi ha portata a incontrare due formatori meravigliosi che mi hanno fatto amare fin da subito il mondo olistico, introducendomi allo studio, alla pratica e alla filosofia dei massaggi olistici, come strumento di comprensione anche dell’interiorità dell’essere umano.

Lo studio delle materie olistiche, mi ha condotta a un grande cambiamento nel modo di pensare e nel modo di osservare la realtà che mi circonda. In particolare, mi ha insegnato a considerare me stessa e mi ha indicato la strada per ritrovare il mio intimo benessere. Mi ha fatto comprendere l’importanza di ascoltare le miei emozioni e i miei desideri, mi ha insegnato a riconoscere gli stati d’animo e i segnali del corpo, a vivere in modo consapevole il presente abbandonando la paura dovuta all’incertezza del futuro. Nessuno di noi d’altronde, sa quanto potrà vivere.

Il peculiare contatto fisico del massaggio olistico, sapientemente utilizzato a seconda delle specifiche esigenze, permette alla persona di tornare ad ascoltare il proprio corpo, di riprendere confidenza con se stessa e di ritrovare una percezione sensoriale spesso dimenticata, che in concerto lavorano per ricreare il naturale collegamento mente-corpo. Il massaggio Olistico, agisce a livello mentale sulle problematiche psicosomatiche dovute a tensioni, nervosismi, stress, stati d’ansia, depressioni, andando a lavorare sul cosiddetto “invisibile”, cioè il nostro stato energetico-emozionale. Conflitti e traumi non risolti, ma solo accantonati in un angolino del nostro cervello, possono essere all’origine di molti malesseri fisici e di patologie anche gravi.

Per curare il corpo è necessario curare anche la nostra interiorità, facendo emergere ciò che la nostra mente nasconde. Un percorso di trattamenti olistici può divenire un viaggio alla scoperta di noi stessi e una medicina per l’anima. La visione olistica come filosofia di vita, conduce gradualmente verso una trasformazione della nostra “forma mentis” e di conseguenza, a un cambiamento delle scelte che facciamo e dei comportamenti che adottiamo, permettendo di far emergere la parte migliore di noi. @di Lucia Castelletti – professionista nel settore dei massaggi olistici

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