DI ILARIA PULLE’DI SAN FLORIAN
Massimo Campigli è un giornalista, in particolare un corrispondente dalla Francia del Corriere della sera, il quale scopre la pittura solo in età matura, in seguito all’assidua frequentazione di importanti musei.
Non solo il Louvre, ma anche le opere egizie ed etrusche, queste ultime conosciute ed ammirate presso il Museo di Villa Giulia a Roma, che catalizzeranno le sue attenzione ed ispirazione.
Campigli osserva l’antico ed il classico, elaborandone le conseguenze in chiave moderna. L’originaria semplicità assurge ad una sintetica stilizzazione, la cui rappresentazione si estrinseca in pura forma.
Gli stessi cromatismi prescelti, nitidi e schematici evidenziano un indiscusso formalismo di rigore geometrico, privilegiando la schiettezza all’empatia.
È stato definito sempre uguale e sempre diverso, allo stesso modo in cui le sue opere appaiono ambiguamente senza tempo.
Unico soggetto raffigurato: le donne. Quell’universo femminile che, fin dall’infanzia colpisce il suo immaginario finendo per caratterizzarlo, ed inducendolo ad una ricerca che lo riporta all’archetipo.
La donna appare come un soggetto perfetto, la cui regalità – il fatto stesso di indossare gioielli depone in tal senso – comporta atteggiamenti di doverosa galanteria da parte dell’uomo.
I dipinti di Campigli appaiono protagonisti di un mondo suggestivo e misterioso, tuttavia sempre affrontato con irrinunciabile delicatezza.
A volte, come nel caso di Ritratto, sono le riproduzioni femminili nei musei ad attrarlo, almeno quanto le stesse donne incontrate per strada: novelle, affascinanti presenze, catturate in un mondo fantastico non scevro da rievocazioni infantili.
Un dipinto emblematico per Campigli, il quale, dopo aver trascorso parte della sua esistenza a Parigi, peraltro frequentando il noto gruppo degli Italiens de Paris, rientra nel capoluogo lombardo elaborando le proprie ricerche rappresentative, legate alle abitudini di Picasso e degli altri Cubisti, in un senso completamente innovativo, caratterizzato da suggestioni provenienti dall’arte sia etrusca che primitiva.
Ispirato all’arte antica, Ritratto, esterna le suggestioni di una espressività figurativa passata, tuttavia attuale grazie alla maestria dell’artista, in grado di condensare un’immagine simil antica, dalle caratteristiche somatiche quasi rigorose nella resa pittorica, in qualcosa di diretto e più moderno rispetto a quanto apparentemente proposto…
Massimo Campigli 1895 – 1971
Ritratto (1928)
Olio su tela (50 x 42 cm)
Collezione Privata
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