Michelangelo Merisi, detto Caravaggio: l’amorino dormiente

DI ROBERTO BUSEMBAI

Per apprendere in pieno questo piccolo ma fantastico quadro dell’assoluto grande Michelangelo Merisi detto Caravaggio, bisogna risalire un poco alla storia dell’artista, o se non altro di quel periodo che lo ha portato a dipingerlo.

Siamo nel 1606 e Caravaggio vive a Roma e in questa città nel pieno della Controriforma è diventato un pittore molto conosciuto e apprezzato anche per le grazie del cardinale Francesco Maria del Monte che fa conoscere le sue opere.

Ma il Caravaggio non è un uomo da sottostare a convenevoli e facezie, l’animo dell’artista è un animo vivace, combattivo, oserei dire una testa calda, che spesso si trova impelagato in tafferugli e risse e altri crimini vari.

Ed è proprio per questa sua forte intraprendenza che il 28 Maggio di quell’anno si trova immischiato in una zuffa dove però destino volle che tra i contendenti vi fosse il suo più acerrimo nemico, Ranuccio Tomassoni e perciò la scazzottata si trasforma in un vero duello nel quale il pittore uccide il rivale.

Caravaggio stavolta è in pericolo, la pena di morte per il fattaccio non gliela toglie nessuno, deve fuggire e infatti riesce a raggiungere Napoli e aiutato da amici riesce a stare nascosto, quando viene a conoscere che se diventasse un Cavaliere di Malta la sua pena non sarebbe più valida e totalmente cancellata.

Arriva così il 1607 e il Merisi è a Malta dove aiutato dal Gran Maestro dei Cavalieri, Alof de Wignacourt, riesce a far parte del Cavalierato e per ringraziare colui che lo ha aiutato, anzi salvato, Caravaggio realizza un bellissimo ritratto di Alof e un’altra grande tela rappresentante la decollazione del Battista donandole così al suo salvatore.

Ma nel contempo si trova a dover dipingere, sempre per debito nei confronti di Alof, un’opera per un sottoposto del Gran Maestro, a Francesco dell’ Antella che vive a Firenze.
Ecco che nasce “L’amorino dormiente” un quadro dalle piccole dimensioni (72x105cm) che l’artista nel retro firma “ M.M.di Caravaggio, Malta,1608”.

E’ un’opera in pieno stile Caravaggesco, lo sfondo che raccoglie il tenero fanciullo è nero, appositamente per centrare lo sguardo e l’attenzione a quello che si vuole sia visto, senza disturbo alcuno, e altra caratteristica di Caravaggio sono i dettagli, minuziosi e particolari che solo lui sapeva centrare e inserire.

Il piccolo fanciullo sta dormendo su una delle sue ali, mentre l’altra è tesa verso l’alto, è un Cupido e lo si denota subito dalla faretra che Caravaggio gli pone sotto la testa in modo che la testa dell’amorino possa adagiarvisi come fosse un cuscino e poi con una mano, quella stesa, stringe l’arco e una freccia ancora non scoccata.

Quello che rende ancora più enigmatico questo quadro è il colore, ovvero la contrapposizione del volto con colori più accesi mentre il corpo ha toni molto più pallidi e presenta pure delle macchie sparse, macchie che hanno fatto discutere i più illustri critici e studiosi d’arte.

Sono macchie che fanno presupporre un sintomo di malattia, e forse la lettura di questo quadro potrebbe assumere come una vera denuncia sulle condizioni dei bambini del tempo, tanto da supporre che sia un bambino morente quello abbandonato nella sua tela. 

I più romantici vogliono “sperare” invece in un piccolo Cupido, ovvero l’Amore cieco abbandonato ai sensi o ancora letture più audaci e filosofiche che altro non sia che la rappresentazione dello stato d’animo che l’uomo raggiunge controllando e superando le passioni, che comunque questa non apparterrebbe al Pittore in questione, lui che le passioni non riusciva certo a frenarle.

L’opera venne trasportata a Firenze nel 1609 dal fratello dell’Antella, il senatore Niccolò e appena viene esposta pubblicamente, il quadro desta tanto mai apprezzamento per quella capacità di rendere reale e vivo il soggetto, che alcuni artisti riescono a copiarne il contenuto sulla facciata del palazzo dellAntella, palazzo che si trova in Piazza Santa Croce a Firenze e che tutt’ora è visibile “la copia”, mentre l’originale del Caravaggio è visibile a Palazzo Pitti nella Galleria Palatina.

Immagine web: Michelangelo Merisi detto Caravaggio – L’amorino dormiente (Palazzo Pitti, Galleria Palatina – Firenze)

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