Mondo malato

DI ROBERTO DE PONTI

 

Percepisco il freddo,
come brivido attorcigliato
intorno al cuore,
gelo proveniente
da insondabili profondità.
Su porte spalancate
si diffondono
stonati tintinnii,
in oscillanti sfumature
di tenerezza.
Nel confronto con la realtà
mi perdo nel riflesso
di un mondo malato,
che ha dimenticato
l’ essenza dell’ esistere,
appagato da un presente
fine a se stesso,
sorta di nuovo nichilismo
da catene liberato.
Il pendolo del tempo
si è fermato,
attende riflussi
di nuova umanità,
accerchiato dal dolore,
stimolato dalla speranza.
Con rinnovata energia,
il selvaggio che dimora
nella mia anima,
da fiamma di candela
rischiarata,
riscopre aneliti di comprensione,
mordendo le labbra
a trattenere il pianto,
sublimazione di misericordia
e pietà.
Rimpicciolito su tappeti
di barriere coralline,
apprendo dal mare
l’ arte delle opposte correnti,
luce calda che illumina la pelle,
profumo di buccia d’ arancia
a pregustarne il sapore.

Roberto De Ponti

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