Morti sul lavoro e rabbia impotente

DI ANTONIO MARTONE

Sono purtroppo quotidiani gli eventi luttuosi che riguardano uomini che muoiono sul lavoro.

La stampa non se ne occupa (se non con qualche piccolo trafiletto su giornali locali) e nessuno si veste a lutto per questa povera gente inerme e senza nome che si espone, soltanto per sopravvivere, ai tanti pericoli di un sistema spietato.

Queste morti, a quanto pare, non fanno notizia. Non soltanto lasciano indifferenti sensibilità che, quotidianamente quanto ipocritamente.

Si dicono sostenitori della democrazia e dei diritti umani, ma toccano poco la compassione e la solidarietà delle persone in generale – a me provocano invece, puntualmente, un dispiacere profondo e una rabbia impotente.

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