Muore il regista Kim Ki-duk

DI GIOVANNI BOGANI

E’ morto – per complicazioni legate al Covid, e non era vecchio, manco per niente – Kim Ki-duk. Uno dei più grandi registi al mondo.

Ha fatto film in cui i personaggi andavano fino in fondo, qualunque fosse la loro ossessione, il loro destino.

Personaggi sempre pieni di coraggio, in un mondo senza pietà, dove raccogliere amore era come leccare acqua da una pozzanghera, quando stai per morire di sete: impresa disperata, ma necessaria.

E insomma, siamo tutti tremendamente più soli. E dopo quest’altra botta, non venite a dire che il covid non fa nulla, che la carica virale è attenuata, che bla bla bla.

Metto qui sotto la foto che facemmo a Venezia, un giorno di sole. Poche ore dopo, avrebbe vinto il Leone d’oro per “Pieta”.

Ancora non lo sapeva, e se ne stava tranquillo da qualche parte, lì al Lido, senza pensare troppo ai premi.

Era appena risorto da un periodo brutto, fatto di solitudine totale. Kim Ki-duk era un artista vero. “L’isola”, a Venezia 2000 mi pare, fu una rivelazione.

Tutti gli altri film, sempre, la conferma di un talento e di una ricerca ostinata della verità, al cinema.