Nascita dell’emozione

DI ANTONIO MARTONE

Vedevo sorgere il sole in campagna stamattina e pensavo alla nascita. Nel mentre scorgevo l’astro incandescente liberarsi dalla montagna che lo nascondeva, avevo pensieri che solo a fatica riesco a tradurre in parole.

La nascita! Qualsiasi nascita non può che apparire un miracolo. Pensate: qualcosa che al mondo non c’era, in un punto casuale del tempo, appare, diviene visibile, e nessuno può più dubitarne.
Ho pensato allora che alla radice di tutte le conoscenze, alla fonte dell’intero scenario della nostra esistenza vada ricercata quell’emozione – diversa in ciascuno di noi – che “sposa” la nostra mente con la vita prima che questa si “impasti” di abitudini quotidiane.

La nascita è esattamente quell’emozione ed è questa la nascita a cui assistiamo ogni giorno. È la nascita di noi stessi che accade ogni istante in cui un’autentica emozione irrompe nell’animo.
Per raggiungere quell’emozione, tuttavia, dobbiamo scrostare via tutto ciò che è stato costruito dagli uomini ma non possiamo farlo senza gli strumenti del mondo: in fondo, anche il nostro “Io” è costruito dal linguaggio degli uomini che abbiamo appreso faticosamente nel corso degli anni.

E allora? Che cosa rimane? Che cosa c’è alla fine di autenticamente emozionale e davvero nostro?
C’è il coraggio, la forza, la speranza, l’amore con cui abbiamo cercato la fonte originaria dell’emozione sovrana.

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